Cottolengo e Fca (Fiat Chrysler Automobiles) insieme per un progetto che parte dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza per dare lavoro a giovani meccanici con disabilità. Si è inaugurato ieri nella cittadella della Carità di Torino alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi e del sindaco Chiara Appendino, il 'MeccaniCotto' un’officina meccanica dove verranno formati ragazzi portatori di handicap fisico o mentale con l’obiettivo di inserirli nelle officine Fca. «Il nostro sogno – ha detto don Andrea Bonsignori, rettore della scuola Cottolengo (unica realtà torinese che integra alunni normodotati con ragazzini disabili) durante la presentazione che ha preceduto la benedizione dell’officina attrezzata grazie al contributo di Fca – è formare meccanici che, grazie alle normative vigenti che prevedono gli incentivi fiscali a chi assume un lavoratore disabile, possano essere inseriti negli organici delle officine meccaniche Fca, oltre 3mila in Italia». Una sfida - assumere un giovane meccanico disabile per ogni officina autorizzata Fca - lanciata dal top manager Alfredo Altavilla, chief operating officer di Fca, che, intervenuto alla cerimonia, ha ricordato come la Fiat «a Torino 95 anni fa, prima in Italia, fondando le scuole allievi Fiat ha formato decine di migliaia di operai e tecnici che poi hanno trovato lavoro nelle fabbriche del gruppo. Una tradizione che prosegue nella collaborazione con le scuole salesiane e ora qui al Cottolengo con chi è più in difficoltà».
Sfida accettata dunque e che se funzionerà - grazie a questa speciale sinergia solidale a favore dei ragazzi con disabilità che per ora verranno addestrati alla manutenzione delle auto e dei furgoni in dotazione alla Piccola Casa - porterà all’assunzione di migliaia di giovani meccanici delle categorie protette. «MeccaniCotto – ha precisato don Bonsignori che, come ha sottolineato il sottosegretario Boschi, collabora con il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio per il settore della disabilità – è un progetto della Cooperativa sociale onlus Chicco Cotto nata nel 2013 al Cottolengo per formare e inserire ragazzi, in particolare con problemi di autismo, all’interno del mercato della distribuzione automatica». Un sogno che, in un momento in cui in una città come Torino il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 40%, sembra irrealizzabile. Ma nella città dei santi sociali torinesi - come ha ricordato don Carmine Arice, padre generale dei Cottolenghini - «la sfida della carità del dare dignità a chi è considerato scarto della società e a chi rimane indietro continua ad essere la nostra missione come ci spinge Papa Francesco. Non facciamo nulla di straordinario: il lavoro dà dignità e ancor più ad una persona disabile. Il dovere dell’inclusione è quello di ogni cittadino, ancor più di ogni cristiano».
Matina Lomunno
Avvenire, 14 ottobre 2017