UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Napoli, primo segnale sui fondi per le scuole

“Sono in arrivo i 41 milioni per il Patto educativo”. Don Gennaro Pagano: l’importante è che i progetti siano condivisi e continuino nel tempo
13 Dicembre 2022

I 41 milioni che il Pnrr assegna al Patto educativo per l’area metropolitana di Napoli saranno assegnati a breve. Nel corso del secondo tavolo convocato dall’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Maura Striano, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, Ettore Acerra, ha rassicurato tutti gli aderenti al Patto, sottoscritto il 13 maggio scorso presso il carcere minorile di Nisida da governo, Comune, Chiesa e Terzo settore. Con essi, saranno sbloccati tutti i 500 milioni che il Pnrr destina alla lotta all’abbandono scolastico, di cui i fondi destinati al Patto e a 217 scuole del Napoletano sono una parte. Stanziati, assegnati, a sette mesi dalla firma, quei 41 milioni - 180mila euro a istituto - non sono ancora arrivati.

«La crisi di governo che sarebbe arrivata di lì a poco, la campagna elettorale estiva, l'insediamento del nuovo governo e il cambio di unità di missione hanno contribuito a questo rallentamento» ha spiegato Acerra, assicurando di aver avuto rassicurazioni in tal senso dal capo di gabinetto del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. «Bisognerà mettere mano alle linee guida e poi far partire subito i bandi» ha poi aggiunto, specificando che i fondi messi a disposizione delle 217 scuole del Napoletano (78 delle quali ricadenti nel territorio del Comune di Napoli) «non riguarderanno le sole scuole interessate dal finanziamento, ma anche altre operanti nello stesso territorio».

Don Gennaro Pagano, cappellano del carcere di Nisida, che al tavolo sul Patto educativo rappresentava l’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ha chiesto di «non fare del Patto un qualcosa che cala da un solo ente: così facendo, disconosceremmo il percorso comune fatto finora. Il Patto sia dunque condiviso fra tutti gli attori che lo hanno auspicato e firmato, impegnandosi a portarlo avanti. E che non sia solo un discorso sui fondi del Pnrr, che inizia con i fondi e termina con essi. È necessario guardare oltre il Patto. Lo sappiamo tutti: i processi educativi non possono ridursi in un arco temporale ristretto. Un altro rischio che si corre è non considerare adeguatamente realtà già attive a Napoli e nella sua area metropolitana a favore dei ragazzi».

Il tavolo convocato ieri pomeriggio è stata anche l'occasione per presentare la nuova piattaforma informatica che il Comune di Napoli ha creato per la raccolta dei dati sull'evasione scolastica sul proprio territorio, grazie alla quale tali dati saranno costantemente aggiornati e potranno essere subito a disposizione dello stesso Comune, dell'Ufficio scolastico regionale e della Procura per i minorenni di Napoli, che in passato aveva invitato a una maggiore condivisione delle segnalazioni che provengono dalle scuole che permettesse interventi più tempestivi laddove il disagio e la devianza giovanile a Napoli e nella sua provincia è maggiore.

Negli ultimi anni, l'evasione scolastica in Campania è scesa al 16%, ma in alcuni quartieri di Napoli raggiunge percentuali ben più elevate. L'Ottava municipalità - quella di Scampia, Piscinola e Chiaiano - è quella che ha fatto registrare il maggior numero di segnalazioni sulla piattaforma creata dal Comune (114 su un totale di 558), confermando un trend decennale che vede le periferie a nord e a est di Napoli perdere più studenti del resto della città. Lo stesso trend è confermato dai dati pervenuti da due delle municipalità di altre periferie, la Settima e la Sesta (rispettivamente 101 e 91 casi segnalati).

Antonio Averaimo

Avvenire, 13 dicembre 2022