"Essere giovani oggi significa soprattutto essere in movimento: vivere un’età di mezzo che si fa sempre più lunga, complessa e precaria. La vita dei giovani sembra fatta di pezzi tenuti insieme a fatica, di ripensamenti e disillusioni, di battaglie vinte e perse. Ma non è questo un cammino immerso nella speranza?”.
Lo scrive l’arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Vincenzo Pelvi, nel messaggio agli studenti in occasione dell’inizio dell’anno scolastico. “La speranza – aggiunge – non è la virtù dei forti, ma dei giovani che sono resi forti dalla fiducia in Dio”. Una delle loro caratteristiche è che “al colmo della paura, invece di paralizzarsi, si tuffano in un dinamismo che è come il volto giovane della speranza”.
Così l’arcivescovo riconosce che “tutte le scelte di vita sono certamente esposte a rischi maggiori che in passato, ma usufruiscono anche di maggiori opportunità per manifestare esistenze originali e preziose”. Quindi, l’invito a “riprenderci il coraggio della speranza, perché si ossigeni di stupore e futuro l’esistenza”, ma anche ad allontanare “superficialità e diffidenza”, che “caratterizzano tante relazioni interpersonali, avventurandoci in una cultura dell’incontro, a volte carico di incognite”.
“Ricordiamo che la relazione con l’altro si gioca attraverso lo sguardo, porta aperta o chiusa per coloro che incontriamo – conclude -. È grande la differenza tra uno sguardo frettoloso e sbrigativo, spesso formale e infastidito, e uno intenso, attento, appassionato e accogliente”.
Sir, 11 settembre 2018