UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Nerbini: “Sono vicino a insegnanti e famiglie”

Il vescovo di Prato scrive alla Fism provinciale, auspicando che il Governo faccia il possibile per scongiurare esiti fatali alle scuole paritarie
10 Giugno 2020

“Mi rendo perfettamente conto della condizione nella quale si sono venute a trovare le scuole di ogni ordine e grado a seguito del protrarsi della situazione a causa della pandemia e sono sinceramente preoccupato che si rompa un equilibrio di per sé fragile e delicato”. Lo ha scritto il vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, in una lettera inviata alla presidente provinciale della Fism (Federazione italiana scuole materne), Gabriella Melighetti, realtà che riunisce sul territorio pratese ventuno scuole, per un totale di 1.400 alunni coinvolti. Condividendo la preoccupazione per il difficile periodo che gli istituti paritari hanno vissuto e stanno vivendo durante questa emergenza sanitaria, mons. Nerbini ha voluto esprimere vicinanza al personale scolastico e alle famiglie degli studenti.

“Già dopo il primo intervento del Governo a sostegno delle categorie particolarmente colpite dalla crisi, la Cei aveva sollecitato un sostegno economico che non è mai giunto”, prosegue il vescovo nella lettera. “Si corre il serio rischio di mettere in crisi una realtà che può vantare grandi meriti e che, inutile ricordarlo, non è solo espressione di una libertà di iniziativa che salvaguardia la pluralità culturale e religiosa del nostro Paese, ma è insostituibile nel panorama sociale perché svolge un servizio complementare a quello statale che una volta distrutto non avrebbe alternative”, aggiunge mons. Nerbini.

“Esprimo il mio sostegno – conclude la nota del vescovo – oltre alle famiglie interessate, alle tante persone impegnate professionalmente nel settore, insegnanti in primis, e auspico che si faccia tutto quello che è possibile fare, evitando rimpalli di responsabilità e ritardi che potrebbero risultare fatali”.

Sir, 9 giugno 2020