UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Leuzzi ai giovani all’inizio del nuovo anno

Il vescovo di Teramo-Atri: “Per essere pellegrini di speranza bisogna crescere in sapienza, età e grazia”
2 Gennaio 2025

“Con il mio tradizionale augurio per l’inizio del nuovo anno desidero incoraggiarvi ad accogliere il particolare invito di Papa Francesco ad essere ‘pellegrini di speranza’. Nel 2025 siamo chiamati a compiere un grande passo in avanti nella nostra vita personale e comunitaria. E ciò non a causa delle difficoltà del tempo presente, ma perché quel Bambino che abbiamo accolto nella notte di Natale desidera che ciascuno di noi cresca”.

Queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera ai giovani per il mese di gennaio, a pochi giorni dall’inizio del Giubileo 2025, sottolineando l’importanza di crescere. “Per essere pellegrini di speranza bisogna crescere in sapienza, età e grazia, proprio come fece Gesù. Non basta crescere! Bisogna qualificare la nostra crescita, perché è grande il rischio di essere schiacciati dal ritmo della vita presente”.

Il vescovo di Teramo-Atri invita i giovani a classificare le scelte da pendere, scegliendo le più importanti per non perdere tempo, cogliendo ogni giorno l’opportunità per fare esperienze nuove di crescita personale e comunitaria, investendo il proprio tempo senza paura del futuro ma con speranza e come costruttori della Chiesa e della società. “Preparandoci agli incontri con Papa Francesco a Roma in questo anno giubilare, vi incoraggio a guardare al futuro con serenità: non siete e non siamo soli! L’anno giubilare è un grande dono per tutta l’umanità per ripartire nella crescita. Crescere in sapienza, in età e grazia!”, aggiunge mons. Leuzzi ai giovani, concludendo: “La nostra vita è nelle mani del Signore e affidata alla nostra responsabilità. Non deludere quel Bambino che resterà nella grotta di Betlemme fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania! Poi camminerà con ciascuno di noi incoraggiandoci ad essere pellegrini di speranza e costruttori della civiltà dell’amore”.

Sir, 31 dicembre 2024