Resta il metro di distanza, ma «fra le rime buccali degli alunni» (cioè, fra le bocche) mentre per l’utilizzo delle mascherine in classe, dai sei ani in su, si deciderà due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, quando il Comitato tecnico scientifico «aggiornerà le proprie indicazioni in considerazione del mutato quadro epidemiologico». Si parla ancora di «frequenza scolastica in turni differenziati», ma scompare il riferimento «all’estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato», come era invece nella prima versione, mentre la didattica a distanza resta, soltanto per le superiori e «in via complementare». E, sulla base dei dati a disposizione, già si sa che, per rispettare il distanziamento, almeno il 15% degli studenti, circa 1,2 milioni di persone, dovrà trovare posto in spazi esterni agli edifici scolastici. Sono queste le principali novità (e le criticità) delle Linee guida per settembre, presentate ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che hanno ottenuto anche il via libera delle Regioni e degli Enti locali. La ministra ha anche annunciato che, attingendo al miliardo di risorse aggiuntive, saranno realizzate 50mila nuove assunzioni, tra personale docente e non docente, con contratto a tempo determinato e che «a luglio gli stipendi degli insegnanti cresceranno: avranno tra gli 80 e i 100 euro in più».
Per garantire l’avvio in sicurezza delle lezioni, il 14 settembre, nelle settimane precedenti, da parte dei Dipartimenti di prevenzione territoriale delle Asl, saranno inoltre effettuati tamponi e screening a tutto il personale scolastico, docente e non, mentre durante l’anno saranno eseguiti esami a campione tra gli studenti.
Classe divisa in gruppi e turni
«Sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio», si legge nel documento del Ministero, ciascuna istituzione scolastica potrà «riconfigurare il gruppo classe in più gruppi di apprendimento», anche di età diverse, prevedendo «una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici».
Didattica digitale integrata
Rispetto alla prima versione, le Linee guida approvate assegnano alla didattica a distanza un ruolo residuale. «Per le scuole secondarie di II grado», si legge, è prevista «una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano». Inoltre, potrà essere prevista «l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari» e «una diversa modulazione settimanale del tempo scuola». Rispetto alla prima versione, è quindi scomparso il riferimento alla possibilità di fare lezione anche al sabato. «Le istituzioni scolastiche – si legge ancora nelle Linee guida – avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale».
Patti educativi di comunità
Alla luce della necessità di recuperare locali aggiuntivi per le attività scolastiche, le Linee guida auspicano la stipula di “Patti educativi di comunità”, con il coinvolgimento di soggetti pubblici e attori privati, allo scopo «di favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, al fine di potervi svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali, comunque volte a finalità educative».
Disabili, garantire l’inclusione
«Priorità irrinunciabile» del piano, è «garantire la presenza quotidiana a scuola degli alunni disabili in una dimensione inclusiva vera e partecipata». Per alcune tipologie di disabilità, infine, non sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina, anche qualora fosse stabilito dalle autorità competenti.
Paolo Ferrario
Avvenire, 27 giugno 2020