C’è una porta sempre aperta per gli studenti delle scuole di Mazara del Vallo. Uno spazio tutto loro, dove trovano ad attenderli qualcuno disponibile all’ascolto. Un vero e proprio “sportello” presente in tutte le scuole superiori del territorio, grazie a un progetto pilota della diocesi siciliana. I ragazzi hanno la possibilità, due o tre volte a settimana, di incontrare un sacerdote e confrontarsi con lui, collettivamente durante l’ora di religione, o individualmente, in uno spazio dedicato.
«I ragazzi vanno ascoltati, e per farlo bisogna prima di tutto andare loro incontro», ne è convinto don Giuseppe Inglese, che guida la Pastorale giovanile ed è corresponsabile del progetto che vuole «abitare l’ascolto», sulla scorta delle indicazioni del convegno ecclesiale nazionale di Firenze. Sono una decina i sacerdoti, nominati dal vescovo Domenico Mogavero, che come don Giuseppe hanno il compito di supportare i giovani che vivono la realtà non sempre facile del sud. E qui, all’estremo sud d’Italia, la periferia «spesso è esistenziale», racconta il sacerdote. «Durante l’ora di religione già normalmente si affrontano argomenti importanti, ed è un modo per iniziare a conoscersi. Ma se si stabilisce una relazione stabile, empatica, i ragazzi dimostrano la loro voglia di aprirsi. Importante è la costanza, esserci sempre». Perciò i ragazzi possono prendere appuntamento, c’è l’insegnante di religione a ricordare loro che sono liberi di rivolgersi al «don», con il quale il colloquio individuale può avvenire in qualsiasi ora, con la chiamata dello studente fuori dall’aula.
Lo scopo per le scuole – una ventina, tra licei e istituti tecnici pubblici e paritari, con bacini di utenza che superano in alcuni casi i 700 allievi – è «la promozione del benessere spirituale, sociale, umano e relazionale», come indica ad esempio sul suo sito il liceo scientifico statale «Ruggeri». L’esperienza, avviata dieci anni fa dall’allora responsabile di Pastorale giovanile, don Edoardo Bonacasa, funziona. «I ragazzi ormai ci conoscono, sanno di potersi fidare, di trovare risposte concrete a situazioni di disagio, paura, smarrimento o in caso di dubbi sul proprio futuro », aggiunge don Inglese. Una modalità pastorale che potrebbe diffondersi; un’altra diocesi ha chiesto infatti a Mazara del Vallo le indicazioni per intraprendere la stessa strada: offrire ascolto e aiuto ai giovani, raggiungendoli da vicino in un luogo importante della loro vita come la scuola.
Annalisa Guglielmino
Avvenire, 31 gennaio 2018