Torna il tema di Storia e sono abolite le buste all’orale. Sono le due novità dell’esame di Maturità, che comincerà il 17 giugno 2020, annunciate ieri dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, durante una videochat con il portale Skuola.net, che ha così voluto abolire due innovazioni introdotte dal predecessore Marco Bussetti. «Abbiamo deciso di mantenere l’impianto generale dell’Esame di Stato, anche perché non è possibile che ogni volta che cambia il governo si cambi anche la Maturità – ha spiegato Fioramonti –. Però, su richiesta della società civile e degli studenti, abbiamo deciso di reintrodurre la traccia di Storia nella prova scritta e di eliminare le buste all’orale. E questo – ha aggiunto il ministro – per dare agli studenti la possibilità di prepararsi meglio e sapere che il colloquio sarà il compimento di un percorso di studi pluriennale e non una lotteria, fonte soltanto di nervosismo e stress».
La reintroduzione del tema storico, con l’aumento delle ore di insegnamento della materia, era stata richiesta dal Manifesto “La storia è un bene comune”, lanciato, in occasione dello scorso 25 Aprile, dallo storico Andrea Giardina, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dallo scrittore Andrea Camilleri, poi scomparso a luglio. «Il ridimensionamento della prova di Storia nell’esame di maturità, l’avvenuta riduzione delle ore di insegnamento nelle scuole, il vertiginoso decremento delle cattedre universitarie, il blocco del reclutamento degli studiosi più giovani, la situazione precaria degli archivi e delle biblioteche, rappresentano un attentato alla vita culturale e civile del nostro Paese», si legge nel Manifesto, cui, in breve, hanno aderito intellettuali, istituzioni, università e semplici cittadini. Tutte voci che, però, non erano riuscite a smuovere l’ex-ministro Bussetti, che aveva tirato dritto.
Ora il cambio di rotta. Già un mese fa Fioramonti aveva annunciato con un post su Facebook la sua intenzione di ripristinare il tema di Storia, la cui cancellazione aveva provocato un mare di polemiche, come «primo passo di un percorso per rafforzare lo studio di questa disciplina nelle scuole di ogni ordine e grado». Ma ora è passato dalle parole ai fatti, mettendo nero su bianco questa sua volontà in una circolare, che sarà inviata oggi a tutte le scuole. Secondo le indicazioni ministeriali, la Storia dovrà essere presente in una delle tre tracce della “tipologia B”, quella che chiede agli studenti di analizzare e produrre un testo argomentativo e non sarà più la Commissione tecnica del Miur che prepara le prove per la Maturità a poter scegliere se dare spazio all’ambito storico piuttosto che ad altri ambiti.
«C’è stata una mobilitazione di intellettuali che ha aperto un dibattito importante sul ruolo dell’insegnamento della Storia nella formazione dei nostri ragazzi – riprende Fioramonti –. La scuola non è un mondo chiuso, ma permeabile alle idee e proposte della società civile. Proporre anche una traccia storica nella prova scritta di Italiano non cambia l’Esame, offre una possibilità in più. Una possibilità importante che conferma il valore della conoscenza del passato per preparare al meglio il futuro. Partiamo col tema di Storia per avviare un percorso – anticipa il ministro – che vuole rafforzare lo studio di questa disciplina nelle scuole di ogni ordine e grado, in maniera innovativa ed efficace».
Per quanto riguarda, infine, l’altra novità, l’abolizione delle buste, il Miur precisa che l’orale «partirà dall’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla Commissione ». Però, «non sarà più il sorteggio a determinare la scelta dei materiali da somministrare a ciascun candidato per l’avvio del colloquio».
Paolo Ferrario
Avvenire, 22 novembre 2019