UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Maturità in presenza, cresce la paura

Uno studente su tre teme il contagio
21 Maggio 2020

Ameno di un mese dall’avvio della Maturità 2020, previsto per il 17 giugno, cresce il fronte dei contrari all’esame orale in presenza. Nonostante le rassicurazioni del ministero dell’Istruzione, che l’altro giorno ha firmato un’intesa con i sindacati che recepisce il protocollo di sicurezza anti-Covid predisposto dal Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, candidati, docenti e personale amministrativo hanno paura del contagio e tornano a chiedere che la prova si tenga a distanza. Eventualità non esclusa a priori dalla stessa ministra Lucia Azzolina, che ha sempre sottolineato come la situazione sarà continuamente monitorata e aggiornata a seconda dell’andamento della curva epidemiologica. Che, se dovesse superare il livello di guardia, farebbe scattare il “piano B”, che prevede l’esame a distanza, anche soltanto in alcune zone del Paese. Inoltre, proprio per raccogliere le segnalazioni dei territori, dal 28 maggio sarà attivato un help desk ministeriale a disposizione delle scuole, con un numero verde che servirà a raccogliere quesiti e osservazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e a fornire assistenza e supporto operativo, anche di carattere amministrativo.

Misure che, evidentemente, ancora non bastano a rassicurare i 515.864 candidati all’Esame di Stato e le decine di migliaia di docenti, tra membri interni e i circa 12mila presidenti di commissione. Che, in alcune regioni (come il Lazio e la Lombardia) sono difficili da trovare, anche (se non, soprattutto) per la paura del coronavirus. Del resto, l’età media sopra i 55 anni, fa rientrare la categoria tra quelle a rischio. Dal ministero dell’Istruzione, però, non sono preoccupati. «Non c’è alcun allarme», fanno sapere da viale Trastevere. Al momento manca circa il 17% dei presidenti di commissione, circa duemila su 12mila, di cui 700 nella sola Lombardia, epicentro del focolaio. In questi giorni, gli Uffici scolastici regionali stanno reperendo i presidenti mancanti. Sette regioni hanno già comunicato di aver chiuso i lavori, mentre in Campania mancano ancora 80 presidenti, 38 nelle Marche e 7 in Abruzzo. «C’è tutto il tempo per arrivare preparati agli Esami», ribadiscono dal Ministero, che ha anche stretto un accordo con la Croce Rossa, per intensificare la sorveglianza sanitaria nei giorni della Maturità.

«Non siamo cavie», è però il grido di battaglia dei seimila docenti iscritti al gruppo Facebook “Maturità 2020 online”, creato dal docente messinese Aldo Domenico Ficara, che in pochi giorni ha moltiplicato le adesioni all’appello a tenere la prova a distanza. Ben oltre i due metri, insomma, consigliati dal Cts nei protocolli. E che l’esame sia una sorta di “prova generale” del rientro in classe a settembre, l’ha confermato lo stesso coordinatore del Comitato, Agostino Miozzo, intervenuto ieri alla commissione Affari sociali della Camera. «La preparazione della Maturità – ha sottolineato – sarà il primo test, in vista del ritorno in classe, a settembre, di 8 milioni di studenti, se le condizioni epidemiologiche lo consentiranno».

La preoccupazione sale anche tra gli stessi studenti. Secondo un sondaggio online di Skuola. net su un campione di 10mila alunni del quinto anno delle superiori, il 57% dei candidati avrebbe preferito l’annullamento della prova, mentre il 53% non si sente sicuro a svolgere il colloquio orale a scuola, che durerà almeno un’ora. Inoltre, il 51% degli intervistati è contrario a sedersi fisicamente di fronte alla commissione, seppure alla distanza di sicurezza di due metri e con la mascherina, che potrà essere abbassata unicamente durante l’interrogazione, stando però ben attenti a non avvicinarsi al tavolo della commissione. Infine, il 30% degli studenti ha dichiarato apertamente di aver paura di contagiarsi durante la prova e per uno su 10 l’esame online avrebbe avuto la stessa validità, con il vantaggio di non esporre studenti e commissari al rischio infezione.

Paolo Ferrario

Avvenire, 21 maggio 2020