Nella riunione del Consiglio comunale di Bologna dello scorso 12 dicembre è stata approvata una delibera con il nuovo sistema per la stipulazione delle convenzioni con le Scuole dell’infanzia paritarie, che assegna a tali scuole un contributo pari a 1,1 milioni di euro, con un aumento rispetto allo scorso anno di 200mila euro. La delibera è stata approvata a maggioranza, con 34 voti favorevoli che sono venuti tanto dai partiti di maggioranza (Sindaco, Partito Democratico, Lepore Sindaco, Anche tu Conti, Articolo 1, Verdi) che dell’opposizione (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Bologna ci piace, Forza Italia) e 3 contrari, di uno dei partiti di maggioranza, Coalizione civica.
«Sono soddisfatto del risultato raggiunto - ha affermato il consigliere Filippo Diaco (Anche tu Conti), che era anche intervenuto così: «È mio dovere ricordare sia che occorre rispettare la libertà di scelta educativa delle famiglie, sia che questo tipo di istruzione è un grandissimo risparmio per le casse pubbliche. Uno studente di una materna paritaria costa alle casse comunali un decimo di quanto costa un alunno della pubblica. Ad oggi a Bologna sono ben 1500 gli studenti delle scuole d’infanzia paritarie, tutti posti che si liberano per la pubblica e che fanno risparmiare soldi. La polemica che si è creata quindi non ha senso, è puramente ideologica».
D’altra parte, questo tema non è nuovo per Diaco. Già nel 2013, da Presidente delle Acli, era stato uno dei più convinti sostenitori della campagna referendaria «Vota B come Bambini», che sosteneva, appunto, il proseguimento della contribuzione pubblica per le scuole paritarie. Sullo stesso tema è intervenuto anche il presidente di Confcooperative Bologna Daniele Ravaglia. «Esprimo viva soddisfazione ha dichiarato - per la decisione del Consiglio comunale di Bologna di approvare la delibera della Giunta che prevede l’aumento dei fondi dedicati alle scuole paritarie. Si tratta di una misura minima di riconoscimento del valore e della importanza per Bologna delle scuole paritarie per la fondamentale funzione che svolgono nell’ambito del Sistema educativo integrato. Ciò può contribuire a far fronte ai tanti aumenti, quelli energetici in primis, e all’inflazione crescente, che mettono in difficoltà molte realtà scolastiche, anche nel mondo cooperativo. Credo inoltre che la scelta di aumentare, pur in misura limitata, il contributo pubblico alle spese di funzionamento alle paritarie, fermo da oltre 15 anni, abbia un importante valore politico: la città di Bologna ha scelto di stare dalla parte del pluralismo educativo, dando sostegno ad un approccio sussidiario alla sfida dell’educazione, contribuendo a rafforzare e a conferire valore al sistema integrato dell’istruzione e dell’educazione a Bologna. Confidiamo che quella di oggi non sia che una prima risposta alle esigenze delle scuole paritarie». (C.U.)
Bologna Sette, 18 dicembre 2022