UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mangiare bene per studiare meglio

Al «Mazzarello» di Torino si può
6 Gennaio 2022

Caro direttore, «Uno studente non può pensare bene, seguire bene, studiare bene se non ha mangiato bene...». Non suonava esattamente così? Vero, ma più che infastidita per lo stravolgimento del suo noto aforisma, la grande Virginia Woolf ne sarebbe probabilmente fiera. Perché c’è a Torino una scuola, il liceo 'Mazzarello', dove si mangia bene. All’intervallo e, volendo, anche a pranzo. Studenti e professori. Dal primo all’ultimo piano.

Cominciamo dall’inizio. L’intervallo scolastico è sacro, come poche cose ormai. Fatte salve quelle sacre davvero, con la S maiuscola. Specie nella scuola superiore, dove l’intervallo spesso è ridotto a dieci minuti, in cui occorre dare al corpo e alla mente le giuste priorità: meglio uno spuntino veloce o l’ultimo ripasso per la verifica dell’ora successiva? Al liceo 'Mazzarello', da qualche settimana, non occorre più scegliere. La provvidenza alimentare veste i panni dei ragazzi dell’associazione 'Attivitabile'. Puntuali, discreti e superefficienti. Hanno inviato la loro proposta alla preside, professoressa Mesiti; sono stati invitati a opportuni sopralluoghi e hanno offerto una degustazione al comitato studenti e a pochi fortunati docenti. Esame superato a pieni voti. Pronti via.

Ed ecco che tutte le mattine, in pochi minuti, con passo felpato per non disturbare le lezioni, prima di ogni intervallo questi ragazzi, impegnati in un interessante progetto di inclusione professionale della disabilità cognitiva o dello spettro autistico, allestiscono il loro punto vendita ai tre piani del liceo. Ora il menù è appeso nelle classi, con tanto di numero Whatsapp per ordinare la lunch box o per suggerire nuovi abbinamenti per i panini speciali.

Cibo ce n’è per tutti, docente ritardatario compreso. E che cibo! Buono, etico, sostenibile, preparato con materie prime selezionate e prodotte nel rispetto dell’ambiente e di chi lavora. E, insieme all’ettaro di focaccia, arrivano puntuali saluti, sorrisi, stette di mano virtuali, perché diversamente non si può. Capita così che l’intervallo di un liceo riesca a commuovere, non solo a nutrire e svagare. E diventi un’attività formativa degna di essere inserita nel piano dell’offerta della scuola. Perché poi, a guardarli bene, i ragazzi sono tutti uguali: più o meno fortunati, quando si trovano insieme sono capaci di attenzioni reciproche di rara delicatezza. Basta offrirgliene l’occasione.

Slow Food, uno dei partner del liceo 'Mazzarello', insegna l’importanza di un cibo sano, buono e giusto. Quello di 'Attivitabile' lo è anche di più, perché offre a tanti ragazzi le opportunità che la nostra società, spesso piuttosto distratta, fatica a intravedere quali reali possibilità.

Bravi, ragazzi, continuate così. Benvenuti nella grande famiglia della nostra scuola salesiana, che grazie a voi è più ricca e più bella. E beati noi che vi abbiamo incontrato… Ora l’intervallo è sacro davvero. Con la S maiuscola.

Monica Falcini, docente Liceo paritario Mazzarello Torino

Avvenire, 5 gennaio 2022