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Agrigento. «Su giustizia, creato e temi etici educo a pensare»
Il confronto con i bisogni educativi dell’alunno per aiutarlo a diventare un uomo con una propria coscienza, etica morale e cultura. A far ciò può aiutare gli insegnati l’uso di un giornale in classe, e in questo Avvenire ha un profilo particolarmente adatto per come è pensato e costruito ogni giorno, da cinquant’anni.
Giovanna Cavaleri insegnante di religione nella scuola secondaria di primo e secondo grado, dapprima nella diocesi di Palermo e poi in quella di Agrigento, ha trovato nel nostro quotidiano un aiuto che le permette di affrontare in classe, con i suoi alunni, tematiche molto spesso off limits per difetto di conoscenza e di strumentazione adeguate. Nelle tre scuole di Ribera-Calamonaci – Gli istituti comprensivi Crispi e Don Bosco e l’istituto di istruzione secondaria superiore Crispi – l’utilizzo del quotidiano in classe nelle sue ore è esperienza ormai consolidata. «Con i ragazzi del quinto anno di scuola superiore – ci racconta la professoressa Cavaleri – abbiamo affrontato svariati argomenti come l’apporto della dottrina sociale della Chiesa nel lavoro, nella giustizia, nella pace e nella difesa del creato, ma anche problemi fondamentali dell’etica come la libertà, il dolore, il male, la clonazione, la fecondazione artificiale, l’aborto, l’eutanasia, il trapianto degli organi, la pena di morte. Trattare temi di questo genere è assai difficile ma di grande rilevanza per la vita futura dei miei alunni. E in questo la lettura del quotidiano Avvenire è di fondamentale importanza. Alcune volte utilizzo qualche articolo come punto di partenza da cui far scaturire la riflessione da parte dei ragazzi, altre invece per terminare un percorso, come momento conclusivo».
L’ultimo articolo utilizzato in classe, ci racconta Giovanna Cavaleri, è stato quello pubblicato il 31 maggio, a firma Graziella Melina, nel ciclo di approfondimenti sui 40 anni della 194 «Giovani, meno aborti ma è boom di pillole e di richieste online»: «Avevo spiegato la dottrina della Chiesa riguardante la concezione della vita come dono gratuito e immenso di Dio di cui l’uomo è depositario ma non proprietario, e la lettura dell’articolo ci ha permesso di dare un sguardo alla realtà con dati reali e riflessioni, seppure non da tutti gli alunni condivise, che hanno comunque permesso loro di ragionare, riflettere e scegliere». (Marilisa Della Monica)
«Tra i bambini di quinta la gara per portarsi a casa il giornale»
Sono un’insegnante della scuola primaria di Casorate Primo (Pavia). Quando lavoro in una quinta amo collegare italiano alla lettura di un giornale che possa allargare gli orizzonti dei miei alunni e portarli alla conoscenza e alla comprensione della realtà. Conoscevo già Avvenire e il meraviglioso inserto Popotus per averlo presentato anche nel passato ad altri alunni, perciò anche nella quinta di questo anno scolastico l’ho utilizzato per introdurre di volta in volta le notizie. Quando in classe arriva un nuovo numero di Popotus per i bambini è una grande festa: si precipitano alla cattedra e non vedono l’ora che si legga qualche articolo per poi discuterne insieme facendo poi a gara per portarselo a casa e continuarne la lettura. Abbiamo addirittura stabilito una turnazione tramite sorteggio per fare in modo che tutti possano quanto prima prendere un numero, con due giorni di tempo massimo per leggerselo. Quando tornano in classe raccontano ai compagni l’articolo che li ha più incuriositi, più spesso propongono di leggere alla classe l’articolo che gli è risultato più interessante. A volte sono costretta a frenare il loro entusiasmo, ma non appena c’è un poco di tempo sono loro stessi i protagonisti dell’apprendimento. Una vera gioia e un grande orgoglio per una maestra leggere negli occhi dei propri alunni il desiderio di conoscere e di sapere.
Nicoletta Martinelli, curatrice dell’inserto di Avvenire, è intervenuta in classe e ci ha spiegato come nasce un giornale, la struttura del quotidiano e i ruoli di tutti coloro che si attivano per la sua riuscita: una lezione interessantissima e coinvolgente, esposta con grande chiarezza e competenza. Ritengo che Popotus, col suo linguaggio semplice e gli argomenti filtrati perché siano adatti a questa delicata fascia d’età, trattati tuttavia in maniera accattivante ed esaustiva, sia davvero uno strumento prezioso e indispensabile per sviluppare un pensiero critico: insegna infatti a riflettere sugli avvenimenti in cui si è immersi senza subirli passivamente. Una vera 'finestra sul mondo'. (Lorena Braga)
Nel file allegato altre esperienze con “Avvenire” in classe.