UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lezioni di pace dai ragazzi di seconda media

A Camposanto, gli studenti condividono riflessioni sulla Lettera alla città dell'arcivescovo di Modena
7 Marzo 2023

La Lettera dell’arcivescovo alla città è stata una bella occasione per incontrare i ragazzi di seconda superiore per riflettere sul tema della misericordia e della vendetta. Dopo una breve lettura e riflessione è iniziata una condivisione su questi argomenti molto attuali tra i giovani. Dai loro pensieri è poi scaturita la domanda che è stata rivolta all’arcivescovo la sera del 28 febbraio a Medolla. Oggi però vorremmo condividere con voi altri pensieri, sempre inerenti a questa Lettera, ma scaturiti dai più piccoli, ovvero dai ragazzini di seconda media.

L’argomento sul quale hanno riflettuto è stato la vendetta. Forse noi adulti, mentre stiamo leggendo, e memori dei fatti accaduti nel mondo della scuola, avremo già formulato nella nostra mente pensieri del tipo: «I giovani di oggi sono violenti, amano vendicarsi, chissà che parole usciranno dalla loro bocca». Ogni tanto però, e per fortuna, sono i giovani a darci lezioni di vita e a scardinare i nostri pregiudizi stratificati nel tempo.

Questo articolo ne vuole essere la prova riportando, direttamente dalla loro penna, i loro pensieri. Non faremo nomi in quanto ragazzini minorenni, ma vi assicuriamo che i loro pensieri sono limpidi e genuini. Una ragazzina scrive: «Una volta mi è stato fatto un torto da una mia amica e subito volevo dirle in faccia brutte parole, ma sono riuscita a fermarmi perché pensavo che dopo ci sarebbe rimasta male e che non saremmo più state amiche come prima».

Interessante soffermarci su ciò che per lei è stato più importante del torto: l’amicizia. Un dono essenziale per tutti e soprattutto per la loro età in cui iniziano ad aprirsi al mondo e alle relazioni extra-familiari. In questo caso il torto subito è passato in secondo piano, per far posto a un valore fondamentale per ogni essere umano. Un ragazzino dice: «La vendetta è inutile perché se qualcuno si vendica, poi seguirà sicuramente qualcosa di peggio e si andrà avanti fino all’eternità e nessuno riuscirà a fermare il conflitto». Frase stimolante e sicuramente molto attuale quella di questo pre-adolescente: pare che per lui la vendetta sia come un boomerang che torna indietro e che crea un circolo vizioso di conflitti continui, senza fine. Questa frase apparentemente ingenua ci dona una grande lezione che ha il sapore del Vangelo, infatti Gesù nel Vangelo di Matteo si rivolge a Pietro dicendo: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno» (Mt.26,52).

(G.P. e C.M.)

Nostro Tempo, 5 marzo 2023