“Le epidemie, causate da batteri o da virus, sono purtroppo una costante nella storia dell’umanità: di tanto in tanto riappaiono, ci richiamano drammaticamente la fragilità della nostra vita, ci costringono a riposizionare la scala dei valori su cui orientare le nostre scelte. È possibile anche, analizzando varie pestilenze descritte da autori greci, latini ed italiani evidenziare alcune costanti”.
Lo scrive padre Giuseppe Oddone in un testo indirizzato ai docenti dell’AIMC e dell’UCIIM, le due associazioni professionali di insegnanti di cui è assistente spirituale.
Nel testo egli ripercorre la storia della letteratura con la lente della fragilità umana davanti all’epidemia, soffermandosi su Omero, Tucidide, Lucrezio, Boccaccio e Manzoni. Dai vari testi, p. Oddone ricava alcuni costanti e insegnamenti che appaiono di forte attualità
“Il contagio – scrive p. Oddone – può chiudere alcuni nell’egoismo e nella ricerca esclusiva del proprio particulare, o di piaceri effimeri, senza preoccuparsi del bene comune, ma può anche alimentare la generosità e l’eroismo di molte persone, che con spirito di solidarietà si mettono al servizio del prossimo o aiutano con contributi in denaro. È quanto si può constatare anche ai nostri giorni nel comportamento di medici, infermieri, volontari o semplici cittadini”.
In allegato le “riflessioni letterarie al tempo del coronavirus”.
Si allega anche il testo degli auguri pasquali rivolti da p. Oddone agli insegnanti dell’AIMC e dell’UCIIM.