UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’educazione, processo che coinvolge tutti, nessuno escluso

Il messaggio di mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, in occasione dell'inizio dell'anno scolastico 2022/23
6 Settembre 2022

È incentrato sul tema dell'educazione il messaggio che il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, ha scritto in vista dell'apertura del nuovo anno scolastico. Di seguito, il testo completo.

In questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, l’educazione risulta essere un tema centrale e costituisce sicuramente la dimensione che più di ogni altra può incidere nel processo sinodale nel quale ci siamo inseriti da un anno a questa parte. L’educazione infatti è un processo che coinvolge tutti, nessuno escluso, capace di abbracciare le relazioni intergenerazionali e coinvolgere tutti i soggetti sociali ai diversi livelli: la famiglia, la scuola, la comunità civile ed ecclesiale, le associazioni e i gruppi. Educazione e sinodalità si richiamano necessariamente. Parlare di scuola significa approdare al grande tema dell’educazione. E l’educazione implica procedere per la via sinodale.

Anche la scuola ha il compito di educare, oggi più che mai. La scuola educa attraverso la cultura, mostrandone il carattere vitale e facendo assaporare ai più giovani la ricchezza che essa ha in ordine alla crescita dell’umanità di ciascuno. La cultura dà gli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa; ma dà anche le chiavi per comprendere la propria umanità; dà parole per narrare la propria vita, metterla in comunicazione con gli altri, renderla disponibile al confronto e quindi al suo affinamento e arricchimento. Oggi la scuola deve affrontare una vera e propria sfida educativa. Siamo dentro a un’emergenza educativa. Una scuola che oggi intende assumere in pieno la sua funzione educativa è una scuola che ripensa complessivamente il suo progetto. Uno dei segnali della crisi dell’educazione nella scuola è nella scarsa disponibilità degli adulti a mettersi in gioco, a fare squadra per costruire un progetto educativo efficace e condiviso. Fare squadra: cioè sinodalità!

Il mese di settembre registra, nel calendario civile, l’inizio delle attività scolastiche, di ogni ordine e grado. Vi sono coinvolti migliaia di bambini e ragazzi, centinaia di insegnanti, tantissime famiglie, molte persone che alla scuola a vario titolo dedicano la loro fatica quotidiana mettendo a disposizione degli altri competenze e professionalità.

Mi rivolgo alla comunità diocesana e primariamente ai ragazzi. Alla prima vorrei dire che, vivendo nel mondo e per il mondo, essa non può disinteressarsi di una realtà così cruciale per il bene di tutti come la scuola, se è vero - come dice il Concilio - che “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (GS, 1); ai secondi ripeto quanto papa Francesco disse a 6.000 giovani del Graal e Cavalieri: “Il mondo si può cambiare se apriamo il cuore agli altri, mai rispondere al male con il male”. E questo si può fare anche nella scuola.

Ai fratelli e alle sorelle adulti impegnati nell’attività educativa della scuola l’invito del pastore è di svolgere tale attività con passione, con amore e con generosità. Ciò risponde anche alla loro vocazione umana e cristiana. Educare è infatti un gesto di carità; ciò vale per gli insegnanti credenti e non credenti. Educare, far crescere, preparare i giovani ad affrontare il futuro è sempre un gesto di amore, perché finalizzato al bene comune, al progresso culturale, sociale e spirituale della comunità.

Buon anno scolastico, dunque, a tutti!

+ Douglas Regattieri