UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’educazione, origine e chiave della fratellanza

A Bologna un incontro online sulla fraternità. Premio “Tina Anselmi 2021” a Silvia Cocchi, incaricata diocesana per la Pastorale scolastica
12 Luglio 2021

Si è svolto recentemente a Bologna un incontro on line sul tema dell’educazione solidale, in riferimento anche all’Enciclica «Fratelli tutti», organizzato dai circoli ACLI Giovanni XXIII e Achiropita e da Pax Christi. Relatori persone che testimoniano solidarietà con le loro esperienze: Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana agli immigrati, Padre Fabrizio Valletti, gesuita, prima promotore a Bologna del Centro Poggeschi e della scuola Aprimondo e successivamente del Centro Hurtado di Scampia a Napoli e Silvia Cocchi, incaricata diocesana per la Pastorale scolastica e del Coordinamento diocesano doposcuola parrocchiali. Ha animato l’incontro il giornalista Giorgio Tonelli.

Affinati, a proposito delle scuole Penny Wirton (oggi più di 50 in tutta Italia, e l’Emilia-Romagna è la regione in cui sono maggiormente diffuse) ha detto che gli immigrai sono oggi l’equivalente dei ragazzi italiani di Barbiana a cui si dedicò don Milani negli anni ‘60 e che nelle scuole Wirton molti sono i ragazzi italiani che insegnano ai loro coetanei stranieri. Nell’insegnamento c’è un incontro umano, si creano rapporti che durano, anche se purtroppo tanti stranieri hanno abbandonato la scuola a causa della didattica a distanza. La fratellanza non è naturale, va conquistata, dentro e fuori di noi. Si è parlato anche del libro di Affinati «L’uomo del futuro» su don Milani e dei due libri di sua moglie Anna Luce «Italiani anche noi» (Editrice Erickson) per l’insegnamento pratico dell’italiano.

Anche Padre Valletti ha confermato, in riferimento a Napoli, che con la pandemia sono cresciuti gli abbandoni scolastici, e ha raccontato l’esperienza del Centro Hurtado a Scampia, iniziata nel 2000 partendo dai giovani, il 30 % dei quali non arriva alla terza media, con analfabetismo di ritorno e con molte famiglie senza lavoro, o con familiari in carcere. Se non si conosce la realtà, ha detto Valletti, non si coglie quello che va cambiato.

La scuola spesso è competitiva, non comunitaria, e questo incide sull’apprendimento. Come imparare a studiare? Dalle esperienze concrete di vita fuori scuola, con le letture, la drammatizzazione, la musica, lo sport, la ricerca della bellezza (come dice anche la «Fratelli tutti»), occorre far nascere il desiderio di esprimere sé stessi e aiutare i ragazzi a capire da dove nasce la loro aggressività e come cambiare la relazione con gli altri Silvia Cocchi ha parlato dei 123 doposcuola gratuiti che la diocesi sostiene nell’area metropolitana, con circa 3000 studenti, di cui 150 disabili. I doposcuola nascono nel territorio, dove ci sono volontari, per dare eguaglianza di opportunità. Si può guardare il video dell’incontro sulla pagina Facebook «Fratelli tutti proprio tutti». (Antonio Ghibellini)

Premio Anselmi a Cocchi

C’è anche Silvia Cocchi, incaricata diocesana per la Pastorale scolastica, fra le vincitrici del «Premio Tina Anselmi 2021» conferito quest’anno alle donne che si sono distinte nel loro lavoro durante la pandemia. La cerimonia di conferimento si è tenuta giovedì scorso nel Cortile dell’Archiginnasio. Il Premio organizzato da Udi e Cif Bologna è giunto alla quinta edizione. Le 15 premiate di quest’anno raccontano tante storie di come le donne hanno affrontato l’emergenza: da chi si è trovata in prima linea, come Chiara Gibertoni, direttrice Generale del Policlinico Sant’Orsola, e Patrizia Ferrari, coordinatrice infermieristica nel reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore, a chi come Bruna Tadolini, docente universitaria in pensione, si è da sempre battuta per promuovere la divulgazione scientifica. Da chi si è attivata per la sicurezza sanitaria sul lavoro, come Roberta Zacchiroli, operaia, a chi come Cristina Lolli ha fatto della sua farmacia di Monghidoro un presidio contro il virus. Un premio alla memoria è stato assegnato ad Angela Romanin, storica formatrice per operatrici di Casa delle Donne per non subire violenza e di tanti centri antiviolenza, recentemente scomparsa. Per Cocchi questa la motivazione del premio: prima donna laica a ricoprire un tale incarico, ha rivalutato ed incentivato il valore dei doposcuola di Bologna e provincia. Durante l’emergenza Covid ha realizzato il progetto «Adotta un nonno» per creare un legame tra bambini e anziani soli. Fautrice del protocollo per l’alternanza scuola lavoro tra Curia e Regione.

Bologna Sette, 11 luglio 2021