UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’editoria scolastica schiacciata dai prezzi

Il responsabile di settore dell’Aie: rivedere il 'tetto' fissato per legge in base al carovita programmato
23 Febbraio 2022

L’allarme è serio e urgente: il rincaro di carta ed energia mette a rischio la tenuta della filiera editoriale italiana, compresa la rete delle librerie, con possibili ripercussioni sia sui tempi di consegna che sui prezzi. La richiesta al governo è stata lanciata congiuntamente dall’Associazione Italiana Editori, dall’Associazione Nazionale Editoria di Settore e dalla Federazione Carta Grafica che, di fronte all’emergenza, hanno chiesto un credito di imposta sull’acquisto di carta grafica per fini editoriali. Gli aumenti del prezzo schiacciano i margini di tutti gli editori, traducendosi per quelli di varia nel rischio di aumenti del prezzo di copertina, ovvero una strada però non percorribile per gli editori scolastici, soggetti a tetti di spesa imposti per legge.

«Siamo preoccupati – ha detto Paolo Tartaglino, presidente del gruppo educativo di Aie – perché ci sono emergenze e responsabilità da tenere in considerazione attraverso provvedimenti indispensabili a partire da tre riflessioni: la prima è il tetto di spesa (fermo dal 2012, ndr) cui sono soggetti per legge gli editori scolastici; nello specifico significa che come editori non possiamo rivalerci sul prezzo del libro e la questione diventa ancora più preoccupante nella scuola primaria, dove il rischio è quello di un risultato economico negativo, soprattutto se i prezzi dei libri, stabiliti per decreto ministeriale, sono fissati in riferimento all’inflazione programmata».

La seconda considerazione di Tartaglino fa riferimento alla reperibilità della carta. Agli aumenti del prezzo si aggiungono infatti le difficoltà di approvvigionamento che rendono ancora più difficile programmare la produzione e assicurare una puntuale distribuzione. Di nuovo, con una particolare attenzione per l’editoria scolastica, impegnata a garantire alla scuola e alle famiglie la disponibilità dei libri di testo nelle scadenze legate al calendario: «Le adozioni dei testi scolastici – continua Tartaglino – si chiudono a maggio, per cui abbiamo tre mesi, in base alle scelte dei docenti, per organizzare stampa e distribuzione. Occorre programmazione, mettendo in conto inevitabili difficoltà che cerchiamo di scongiurare con la collaborazione di tutta la filiera distributiva».

La terza considerazione è la necessità di un rapporto tra editori e docenti: «Scuola e famiglie sono il nostro punto di riferimento e sentiamo una responsabilità nei loro confronti. Sappiamo che in questo momento ci sono difficoltà di accesso alle scuole per la tutela della salute, che è ovviamente una priorità, ma per noi resta davvero importante poter fornire ai docenti tutto il meglio della ricerca e dell’innovazione didattica ascoltando le esigenze di chi opera sul campo».

Eugenio Giannetta

Avvenire, 23 febbraio 2022