Non si può essere esperti di tutto e ogni tanto degli specialisti c’è bisogno. Ma quando in certe materie siamo chiamati a prendere decisioni ogni giorno, non è possibile pensare di rivolgersi sempre agli esperti. Per cui un’infarinatura di base è necessario averla, nell’interesse del singolo ma anche della collettività. In materia economica e finanziaria, si sa che in Italia non siamo messi bene quanto a conoscenza diffusa. Secondo una ricerca di Ing Direct e Tns Nipo, quasi un italiano su due (il 46%) soffre di 'analfabetismo economico', cioè non ha una formazione economica di base. E quasi sempre chi ce l’ha si è costruito queste basi da autodidatta, senza l’aiuto della scuola (a parte l’università) e attraverso libri, giornali, televisione, internet.
Risalire la china richiede uno sforzo ciclopico. E se si vuole incidere a livello culturale, occorre prima di tutto prendere di mira – in senso positivo – i più giovani, dato che 'rieducarsi' da adulti è ben più arduo. È rivolta proprio ai più giovani, agli studenti tra i 14 e 19 anni e ai loro educatori, l’iniziativa 'Jacky può (e chi non può)', presentata ieri a Milano dalla storica ong Mani Tese, in collaborazione con ActionAid, Fondazione Finanza Etica (Gruppo Banca Etica), Oxfam, Wwf e con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Si tratta di un portale educativo interattivo, rientra nel progetto 'New Business for Good. Educare, informare e collaborare per un nuovo modo di fare impresa', e intende accompagnare i ragazzi in un percorso finalizzato a farne cittadini che non hanno paura dell’economia, superando così l’analfabetismo economico. Come? In primo luogo mettendo in discussione idee e concezioni che stanno alla base dell’economia e della finanza come vengono di solito raccontate, per mostrare che quanto meno non sono le sole e che a volte non sono neppure corrette, se non quando dannose.
Il concetto di homo oeconomicus, per esempio, che agisce solo per la massimizzazione del proprio tornaconto, è uno di quelli che il percorso didattico di 'Jacky può' affronta di petto. Sia palesandone con ironia vizi e distorsioni, sia proponendo modelli alternativi di economia e finanza che contemplano anche altre dimensioni: qualità delle relazioni con gli altri, rispetto dell’ambiente, etica, inclusività, sostenibilità. Un altro homo è possibile, insomma. Ma c’è bisogno di raccontarlo.
Andrea Di Turi
Avvenire, 6 febbraio 2019