Finalmente una buona notizia che riguarda i nostri ragazzi: gli studenti di terza media sono in linea con i risultati a livello internazionale sia per le competenze digitali che per il pensiero computazionale. Insomma, se la domanda centrale del rapporto Icils 2023 (International computer and information literacy study), presentato ieri dall’Invalsi, era: «Quanto sono preparati gli studenti allo studio, al lavoro e alla vita in un mondo digitale?», la risposta, per l’Italia, è: molto!
Lo studio - realizzato dal 2013 con cadenza quinquennale, con l’Italia che partecipa dal 2018 - «misura le differenze internazionali rispetto alle competenze digitali (Cil) degli studenti e analizza la loro capacità di utilizzare il computer per indagare, creare e comunicare, al fine di partecipare efficacemente a casa, a scuola e nella comunità», si legge nel rapporto.
Oltre alla valutazione delle competenze digitali degli studenti, dal ciclo del 2018, i Paesi hanno la possibilità di studiare la capacità di pensiero computazionale (Ct), che, è spiegato nel rapporto, «rappresenta il processo necessario per capire esattamente come i computer possono aiutarci a risolvere i problemi». L’Italia, per la prima volta nel 2023, ha aderito a questa opzione. A livello internazionale, hanno partecipato all’indagine più di 130mila studenti dell’ottavo anno scolastico, più di 60mila insegnanti e oltre 5mila scuole di 34 Paesi. Il campione italiano era composto da 152 scuole, 3.376 studenti di terza media (49% femmine) e 2.161 insegnanti.
Per quanto riguarda le competenze digitali, i 13-14enni italiani ottengono punteggi «significativamente superiori» alla media internazionale. In sintesi: il punteggio medio internazionale nella scala Cil per il 2023 è stato di 476 punti e gli studenti italiani raggiungono un punteggio medio pari a 491. Il rapporto Icils 2023 è la terza edizione dalla sua nascita nel 2013, e per l’Italia, che vi partecipa dal 2018, è possibile analizzare le variazioni nelle competenze digitali nell’arco dell’ultimo quinquennio: fra tutti i Paesi, l’Italia, con una differenza di 30 punti, ha fatto registrare il più ampio miglioramento rispetto al ciclo del 2018 (461 punti nel 2018 rispetto ai 491 punti nel 2023).
Anche per quanto riguarda il pensiero computazionale, gli studenti italiani ottengono un punteggio in linea con la media internazionale. Nello specifico, rispetto a una media di 483 punti, l’Italia ne totalizza 482.
In quasi tutti i Paesi partecipanti le ragazze hanno ottenuto punteggi significativamente superiori dei ragazzi in competenze digitali. In media tra i Paesi, nella scala Cil, le studentesse hanno ottenuto 486 punti, mentre gli studenti maschi hanno ottenuto 467 punti, con una differenza statisticamente significativa di 19 punti. In Italia la differenza di genere in Cil è a favore delle femmine che ottengono il punteggio medio di 500 punti contro 482 dei maschi, con un vantaggio di 18 punti sulla scala.
Infine, l’indagine mette in relazione il successo in competenze digitali con le condizioni di vita dei ragazzi. In particolare, è stato dimostrato che «in Italia la relazione più forte si ha tra il rendimento e il numero di libri a casa: chi ne ha più di 26 libri ottiene un punteggio di 44 punti superiore a quello di chi ha meno di 26 libri».
Paolo Ferrario
Avvenire, 13 novembre 2024