Caro direttore, le presidenze nazionali dell’Usmi e della Cism sono grate al cardinale Gualtiero Bassetti e a tutta la presidenza della Conferenza episcopale italiana per la profetica lettura della funzione civica ed educativa delle scuole pubbliche paritarie nel nostro Paese, facendo memoria di un grande impegno civico e culturale, soprattutto in tante periferie esistenziali e geografiche. Lo affermiamo come 'gestori' di buona parte delle 8mila scuole cattoliche e degli oltre 600mila alunni, ma sentiamo di condividerlo, nel contenuto e nel merito, con i genitori, gli alunni, i docenti della scuola pubblica paritaria, «a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza».
Ci sentiamo pienamente rappresentati dal comunicato della Cei, mentre svolgiamo un servizio educativo pubblico, vera fucina di umanesimo e di multi-culturalità, dove i nostri figli entrano bambini ed escono cittadini di uno Stato civile e democratico, mentre non perdiamo di vista la condizione della nostra gente, venendo incontro ai bisogni delle famiglie.
Le nostre scuole, infatti, hanno compreso e condiviso, con senso di responsabilità, la condizione di difficoltà di molte famiglie abbattendo le rette scolastiche, unico contributo alla gestione degli istituti, continuando a pagare i docenti e il personale amministrativo, offrendo un efficiente sistema didattico on-line.
Il Papa ha sottolineato la necessità di trovare il passo comune «per ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. Il patto educativo non dev’essere un semplice ordinamento… dev’essere rivoluzionario». Per questo crediamo che ci sia bisogno di una domanda di senso sul progetto scuola, magari ripartendo dal rumore assordante delle aule vuote, comprendendo che lì, forse più che nelle piazze, abita il senso delle risorse interiori per ritrovarsi e rilanciarsi, l’arte del mettere insieme risorse culturali diverse, quell’alleanza educativa che formi persone capaci di tessere una società segnata da tanto umanesimo. La scuola, infatti, è la prima impresa di uno Stato civile, luce in ogni tempo di penombra, infinito per chi vive imprigionato nel tempo e nello spazio, speranza per chi si sente derubato della vita.
Noi abbiamo un sogno: svolgere «un servizio pubblico caratterizzato da un progetto educativo e da un programma formativo perseguiti con dedizione e professionalità» (Messaggio Cei), elaborare insieme le basi per il Paese che vogliamo, «assicurare a tutte le famiglie la possibilità di una libera scelta educativa, esigenza essenziale in un quadro democratico» (Messaggio Cei), imparare ad abitare la complessità, offrire ai genitori buone ragioni per un investimento qualitativo della vita dei loro figli.
Le scuole cattoliche nascono da un sogno e sanno di non poter continuare a essere senza questa attitudine, per questo siamo arrivati a proporre uno sciopero virtuale nei giorni di domani e dopodomani, 19 e 20 maggio, senza sospendere l’insegnamento, ma elaborando una didattica capace di riflettere sul senso della scuola pubblica paritaria in un libero Stato, sulle sue forme molteplici di incarnarsi nei territori del nostro Paese e sulla sua co-essenzialità con la scuola pubblica statale.
Padre Luigi Gaetani ocd
Presidente nazionale Cism