UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’Avvento, tempo per «convertire lo sguardo»

La meditazione offerta da madre Sieni, priora del Monastero dei Santi Quattro Coronati, agli insegnanti di religione di Roma
16 Dicembre 2024

C’è un «ricominciare sempre da capo» che non è semplice abitudine ma «un andare sempre più in profondità». È questo che l’anno liturgico propone quando, con l’Avvento, ci invita a ricominciare, senza che questo sia un ripetere banale poiché «tutto è importante nella vita se fatto in una direzione» e per questo quello di preparazione al Natale è un tempo che «ci aiuta a convertire lo sguardo». A dirlo è stata madre Fulvia Sieni, priora del Monastero dei Santi Quattro Coronati, a due passi da San Giovanni in Laterano, guidando una meditazione sull’Avvento in occasione del ritiro di Natale organizzato al Seminario Maggiore dall’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica per gli insegnanti di religione cattolica della diocesi, sabato 14 dicembre.

«Il racconto dei Vangeli di queste prime domeniche di Avvento – ha osservato la religiosa – è molto veloce, con la fretta di Maria che parte per andare da Elisabetta o nei sogni poco tranquilli di Giuseppe», a dire che «ci viene comunicata una dinamica, un movimento, come sarà quello dei Magi, perché ci mette dentro una vivacità e un fermento». Tuttavia, ha spiegato, «il nostro “darsi da fare” va illuminato, va evangelizzato» alla luce «dei segni del Vangelo, quelli che a noi possono sembrare non buoni: la sterilità di Elisabetta o il mutismo di Zaccaria o, ancora, la povertà di Giovanni nel deserto». Eppure «sono segni premonitori dell’agire di Dio» perciò «se anche tu sei solo, se vivi un momento di sterilità nella tua vita – ha continuato suor Fulvia -, pensa che questi sono segni premonitori del fatto che Dio agisce e agirà nella tua vita». Con Dio, allora, si può ripartire da qualunque situazione di criticità, laddove «ogni anno il tempo di Avvento è per il cristiano il Capodanno, è l’inizio, se ci fidiamo della proposta della Chiesa di ricominciare». L’anno liturgico, allora, «ci regala un altro modo di stare nel tempo» dandoci «una direzione e una destinazione così importanti», perché «il Bambino che nasce, contro ogni infantilismo, è lo stesso Re dell’Universo che la Chiesa celebra quando l’anno liturgico si conclude», ha illustrato la priora.

Nell’omelia della Messa che ha presieduto al termine del momento di meditazione, il vescovo Di Tolve ha sottolineato l’importanza della «condivisione, del mettere insieme quello che si ha» così come nel Vangelo della terza domenica di Avvento invita a fare Giovanni Battista rispondendo a coloro che lo interrogano sul che cosa fare per salvarsi. Da qui la sottolineatura sulla «bellezza di essere una comunità scolastica» e sull’importanza «di ogni azione, anche la più piccola», perché «un passo per quanto piccolo incide ed è importante per me e per gli altri». In particolare, ha osservato Di Tolve, «è bello sapere che ognuno di noi può essere l’occasione per cui ci si pongono delle domande di senso», aggiungendo l’invito a «decentrarsi» come fa il Battista, che «non ha paura di farsi da parte quale umile precursore del Signore» e il monito affinché «in tempi come quelli attuali, così difficili», come cristiani «siamo sempre in grado di stare davanti alla carneficina esistenziale anche dei nostri ragazzi».

Al termine del ritiro, prima del brindisi finale condiviso, il direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica Rosario Chiarazzo ha rivolto a nome di tutti gli insegnanti gli auguri a DiTolve, delegato diocesano per l’ambito dell’educazione, «per l’attenzione e l’interesse con cui segue il nostro impegno nel mondo della scuola» e ha inoltre ricordato, «nella gioia del Natale, i figli dei nuovi nati degli insegnanti nel corso dell’anno e coloro che hanno lasciato l’insegnamento per raggiunti limiti di età e di servizio». L’augurio per tutti è quello di «donare motivi di speranza e di gioia, consapevoli di essere una comunità di fede che vive ogni giorno al servizio delle nuove generazioni», ha concluso.

Michele Altoviti

Roma Sette, 16 dicembre 2024

(foto: M. Altoviti)