Che ne è stato dell’autonomia scolastica? Dai primi accenni anni ‘60, ai tentativi di alcuni ministri per un migliore rapporto tra stato e scuole, fino alla legge 59/1997 e al D.P.R. 275/1999, per questa grande idea gli aggettivi si sprecano: incompiuta, inattuata, congelata, quando non tradita. Ma a chi deve appartenere la scuola? Allo stato, alle regioni, alle comunità locali ed ai loro soggetti sociali? Chi deve avere nel mondo di oggi (non quello dello stato centrale unitario fino ‘800) il compito di una scuola efficace e adeguata alla domanda sociale? E rimediare al “disordine costituito” di un Ministero che non riesce ad assegnare a settembre quasi un terzo dei dirigenti scolastici titolari. Riprendere un dibattito sull’autonomia scolastica è compito serio e urgente per il quale occorre prendere decisioni chiare e impegni forti.
Partendo da questi importanti interrogativi, Il nuovo numero della rivista “Dirigere scuole” (anno 4 – n. 1), organo semestrale dell’associazione Disal, intende rilanciare il dibattito sulla scuola con riflessioni, confronti internazionali ed esperienze di attenzione ai reali bisogni. Nel contesto internazionale si va verso scuole sempre più autonome, con il dovere di rendere conto di quel che fanno, con programmi scolastici sempre meno uniformi tra loro, con una valutazione di scuole e personale che diventerà la regola. E in Italia? Sono autorevoli gli esperti che condividono le loro riflessioni e proposte. Fra loro, Luigi Berlinguer, Giuseppe Cosentino, Dario Nicoli, Anna Maria Poggi, Giorgio Chiosso, Luisa Ribolzi, Elena Ugolini, suor Anna Monia Alfieri.
Il quaderno è edito da Tecnodid (www.notiziedellascuola.it) ed è integrato da documenti nella versione digitale al link: www.formazionedisal.eu.
A questo link l’indice completo del n. 1/2018 e le modalità per ricevere la rivista: http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=25884