Due insegnanti annullano la recita di Natale con il presepe e la nascita di Gesù per sostituirla con canti e balli, nella scuola dell’infanzia «Rodari» di Moie di Maiolati Spontini (Ancona), e scatenano un putiferio. L’idea era di non far sentire differenze tra i bambini di diverse confessioni religiose: tra gli alunni ci sono bengalesi, macedoni, tunisini. Ma il risultato è la rabbia e la delusione dei genitori, che sui social parlano di «discriminazione dei bimbi cattolici». Seguiti dal sindaco Tiziano Consoli («è una presa di posizione troppo forte in un sistema pluralistico come il nostro»), dal Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili («è un errore») e poi da tutta la Lega, con consiglieri regionali e parlamentari, fino a Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni.
Alla fine a intervenire è la preside Patrizia Leoni, alla guida dell’istituto comprensivo Carlo Urbani, che raccoglie 1.200 bambini in otto plessi nei paesi di Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello (zone in cui gli studenti stranieri sono circa il 12%, in linea con la media nazionale): «Non ero al corrente della decisione, presa unilateralmente dalle maestre e comunicata il 6 novembre ai rappresentanti dei genitori nel consiglio interclasse – ha spiegato –. La recita in ogni caso si farà. E sarà una festa davvero inclusiva, in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe recite e tradizioni proprie. La vera integrazione – ha insistito la preside – non è togliere qualcosa, pensando di urtare la sensibilità di altre comunità con le nostre tradizioni, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi. Qui l’integrazione è vera ed è praticata fin dalla scuola, il presepio è una tradizione che unisce le famiglie».
Avvenire, 15 novembre 2019