UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«La missione è seguirli nella crescita»

I cappellani universitari della diocesi di Palermo: «Siamo ponte, collante, piattaforma per creare rete fra gli studenti e la comunità cristiana»
3 Novembre 2022

Sabato scorso si celebrava il Graduation day, in viale delle Scienze. Don Patricio Suarez guardava la schiera dei laureati pronti al tradizionale lancio del tocco, ascoltava le parole del rettore che li incitava ad amare Palermo per il futuro dell’intera isola, e pensava che anche lui era lì «per amore». «Se non si ama la missione, non c’è missione», ripete il legionario di Cristo di origine messicana, che da un anno collabora con la cappellania universitaria di Palermo. «Li guardavo e pensavo che tutti noi, docenti, istituzioni o sacerdoti, abbiamo la missione di portare questi ragazzi alla loro pienezza di crescita».

Palermo, che vede storicamente la sinergia fra diocesi e università (il direttore della pastorale è un docente nominato direttamente dall’arcivescovo) è una sorta di “laboratorio”, nel panorama delle cappellanie universitarie in Italia. Don Riccardo Garzari, da dieci anni cappellano, ne è convinto: «La nostra presenza, insieme a quella di altri religiosi e religiose che compongono l’èquipe dà fiducia, offre un luogo e uno spazio in cui riflettere. Ecco perché ci siamo e siamo riconoscibili. Quest’anno - racconta -, una massa di studenti riempie le aule ma anche strade e alloggi in città. In tanti si affacciano alla porta della cappella. Che sia per ricevere i sacramenti o per semplice curiosità, si finisce sempre con l’aprirsi al sacerdote. La confessione è sempre una richiesta di ascolto. La domanda “che cosa devo fare della mia vita?”, anche quando è inespressa, resta anche dopo il lancio del tocco e la stretta di mano del rettore. Quei giovani, che sui social hanno mille modi per comunicare, spesso non hanno punti di riferimento. Perciò per noi la chiesa è ovunque, non solo in cappella».

Le aule, la strada, i cinque poli del vasto ateneo siciliano, «siamo ponte, collante, piattaforma per creare rete fra gli studenti e la comunità - aggiunge don Patricio, che si muove in bici fra le diverse sedi -. Alcuni hanno timore o curiosità, altri non sanno che esiste la cappellania, e quando la scoprono dicono “mi sarebbe piaciuto saperlo prima”. Come un gruppo di studenti Erasmus che l’estate scorsa cercavano una Messa in spagnolo nel centro storico. Sono entrati a Santa Ninfa, dove stavo celebrando la Messa per i turisti, e sono stati felici di sapere che alcuni preti erano lì per loro. La missione per me è anche questo».

Annalisa Guglielmino

Avvenire, 2 novembre 2022