UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«La legge già c’è. Ma disponibili a un confronto se onesto»

I Vescovi italiani sul ddl Zan: non si riscontra alcun vuoto normativo, nè lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni
8 Aprile 2021

Il 10 giugno scorso, ancora prima della presentazione del ddl Zan, la presidenza Cei era intervenuta nel dibattito sull’omotransfobia con una nota che, se da un lato sottolineava i rischi di una legge destinata a non colmare alcun vuoto dell’ordinamento, dall’altro invitava a mettere da parte «polemiche o scomuniche reciproche» e ribadiva la «disponibilità a un confronto autentico e intellettualmente onesto».

Ferma anche la condanna di ogni tipo di discriminazione «comprese quelle basate sull’orientamento sessuale ». E si spiegava che «trattamenti pregiudizievoli, minacce, aggressioni, lesioni, atti di bullismo, stalking… sono altrettante forme di attentato alla sacralità della vita umana e vanno perciò contrastate senza mezzi termini».

Ma per reprimere questi comportamenti serve una nuova legge? «Al riguardo – si leggeva nella nota della Cei – un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio».

Non solo, argomentava la presidenza della Cei, «un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso».

Leggi qui il comunicato della Presidenza CEI: https://www.chiesacattolica.it/omofobia-non-serve-una-nuova-legge/