«Entrare nel grande mistero dell’amore e comprendere la bellezza della differenza sessuale» è il cammino che stanno percorrendo i giovani della Fuci, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana, nell’ambito della Settimana teologica che si è aperta domenica scorsa e che si chiude oggi nel monastero benedettino di Camaldoli, nel polmone verde del Casentino, ultimo lembo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Un appuntamento fisso per gli universitari cattolici che, sulla scia dell’intuizione avuta nel 1934 dall’allora assistente ecclesiastico Giovanni Battista Montini (poi papa Paolo VI), si ritrovano dopo le fatiche della sessione estiva «per rigenerarsi e poi ripartire più forti di prima nella fede e nello stile fucino», sottolineano i due presidenti nazionali Gabriella Serra e Pietro Giorcelli.
Al centro della Settimana 2018 il tema “Sete di relazioni: tra affettività e sessualità”. «Una tematica che in molti contesti viene affrontata in maniera troppo superficiale e in altri rimane ancora un tabù», evidenziano dalla presidenza della Federazione. «Non dimentichiamo infatti che questa dimensione fa parte della quotidianità della vita e ci ricorda che siamo spirito, ma anche corpo». Ispirandosi alle parole di papa Francesco nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia – «Il sesso non è un male, ma un dono di Dio» – gli universitari raccolgono dunque il testimone dei giovani che nel corso della Riunione pre-sinodale dello scorso marzo hanno chiesto ai vescovi di non evitare questi argomenti e di essere guida per le nuove generazioni.
All’ombra delle foreste casentinesi e seguendo il ritmo di vita dei monaci benedettini, i membri della Fuci stanno affrontando una Settimana dal «sapore nuovo» articolata in riflessioni, dibattiti e workshop. L’appuntamento è stato aperto dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, l’arcivescovo Riccardo Fontana, che ha presieduto una Messa per i ragazzi e li ha accolti idealmente nella “sua” diocesi. Ad introdurre il confronto, ogni mattina, sono stati due relatori: lo psicoterapeuta, docente e formatore Marco Scicchitano che ha scavato la radice dell’affettività, ovvero la differenza sessuale investigata da una prospettiva neuropsicologica, per arrivare a definire il valore dell’amore da un punto di vista psicologico, come scelta consapevole che coinvolge tutti i sistemi motivazionali dell’essere umano; e Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino e docente all’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina di Padova, che è partito da un’analisi dell’essere umano e della sua naturale spinta all’affettività per giungere ad inquadrare la dinamica relazionale tra uomo e donna coniugando un doppio punto di vista, antropologico e teologico.
Temi approfonditi nel pomeriggio all’interno dei laboratori guidati da tre esperte. La prima è stata Francesca Simeoni, dottoranda in filosofia e già presidente nazionale Fuci, che si è focalizzata sull’etica delle relazioni e sulla sua importanza nei rapporti di coppia, sia affettivi che sessuali. Il gap relazionale tra uomo e donna, ancora particolarmente marcato negli ambienti di studio e di lavoro, è stato al centro del dibattito guidato da Irene Saonara, dottoressa in scienze politiche e già incaricata regionale della Federazione per la Lombardia. Infine la psicologa Francesca Nofri ha posto l’accento su sessualità e affettività nelle relazioni, senza tralasciare le difficoltà di costruire e sperimentare insieme un rapporto di coppia. «Vogliamo essere voci libere in questa società che cambia, a volte molto velocemente. Vogliamo dare le nostre chiavi di lettura sui temi forti che quotidianamente il mondo si trova ad affrontare», affermano i presidenti Serra e Giorcelli, che si apprestano a guidare la Fuci all’incontro dei giovani italiani con il Papa l’11 e il 12 agosto a Roma in vista del Sinodo dei vescovi dedicato alle nuove generazioni.
Beatrice Bertozzi
Avvenire, 4 agosto 2018