UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La formazione è anche ascolto di sé

Blasi: “L’insegnante per poter produrre apprendimenti di qualità deve partire dalla cura della sua persona e della sua professione”
18 Ottobre 2022

La formazione, intesa come accompagnamento dell’adulto nel suo percorso lavorativo, deve essere basata sui seguenti requisiti: connettersi, ovvero la capacità di mettersi in contatto con sé stesso e con gli altri; condividere, ovvero quella complessa virtù che implica la capacità di dare e la gioia di ricevere; creare, ovvero la capacità di elaborare nuovi modelli di pensiero, frutto della connessione e dell’elaborazione, che portano ad idee nuove.

Nel mondo educante, affinché si possa migliorare la qualità del sistema educativo, la formazione continua del docente riveste una grande importanza in quanto ha una duplice ricaduta una sull’apprendimento dello studente e l’altra sul benessere dell’adulto. Negli anni è difatti cambiato il concetto di formazione dell’adulto passando dal lifelong learning al lifewide learning in cui emerge che l’apprendimento continuo si può sviluppare in diversi luoghi e in tutto l’arco della vita e dove i luoghi formali, non formali diventano reti interdipendenti di opportunità per lo sviluppo degli apprendimenti.

L’interesse formativo dei docenti della scuola dell’infanzia si è modificato passando da tematiche specificatamente didattiche a tematiche inerenti il benessere delle docenti a scuola, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze trasversali e della gestione emozionale della classe. Questo evidenzia una diversa lettura del ruolo educativo dove il concetto di benessere risulta essere fondamentale per creare dei legami educativi efficaci.

L’insegnante per poter produrre apprendimenti di qualità deve partire dalla cura della sua persona e della sua professione, deve andare oltre i confini del semplice fare lezione come mera trasmissione di contenuti, ma deve saper osservare, coinvolgere, includere partendo dall’abilità più importante che è quella dell’ascolto. La scuola rappresenta infatti il primo ed il principale contesto di ascolto multiplo in cui più persone sono chiamate ad ascoltare sé stesse e gli altri. Un ascolto inteso come momento di dialogo e di riflessione interiore, in cui il tempo educativo viene inteso come capacità di accoglienza dell’altro, sapendo cogliere lo stato di bisogno per poter creare un contesto educativo-didattico di supporto che utilizzi strategie adeguate a rispondere ai bisogni dei bambini e alle aspettative delle famiglie, favorendo in particolare lo sviluppo delle abilità trasversali.

In conclusione, la formazione continua deve far sì che l’adulto educante possa rispondere in modo adeguato ai mutamenti continui della società che richiedono ai docenti delle competenze sempre più complesse e che sia in grado di entusiasmare l’alunno nel suo processo di apprendimento, diventando per lui il punto di riferimento che lo conduce nei processi di scoperta, partendo dai bisogni dei bambini.

Katia Blasi, Referente pedagogico regionale Fism Puglia

Avvenire, 18 ottobre 2022

(Foto blasirewrite.it)