UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“La cultura rappresenta la salvaguardia dell’umano”

Papa Francesco in Ungheria incontra il mondo dell’università e della cultura e invita a tenere insieme la fragilità e la grandezza dell’uomo
30 Aprile 2023

“I grandi intellettuali sono umili”, e “la cultura rappresenta la salvaguardia dell’umano”, perché “immerge nella contemplazione e plasma persone che non sono in balia delle mode del momento, ma ben radicate nella realtà delle cose. E che, umili discepole del sapere, sentono di dover essere aperte e comunicative, mai rigide e combattive”.

Ne è convinto il Papa, che rivolgendosi al mondo universitario e della cultura, nel suo ultimo appuntamento a Budapest, ha fatto notare che “chi ama la cultura non si sente mai arrivato e a posto, ma porta in sé una sana inquietudine. Ricerca, interroga, rischia ed esplora; sa uscire dalle proprie certezze per avventurarsi con umiltà nel mistero della vita, che si sposa con l’inquietudine, non con l’abitudine; che si apre alle altre culture e avverte il bisogno di condividere il sapere”.

“È aprendosi agli altri che si conosce meglio sé stessi”, ha affermato Francesco citando il pensiero classico e le celebri parole dell’oracolo di Delfi: ”Conosci te stesso”. Conoscere sé stessi, ha sottolineato il Papa, “vuol dire saper riconoscere i propri limiti e, di conseguenza, arginare la propria presunzione di autosufficienza. Ci fa bene, perché è anzitutto riconoscendoci creature che diventiamo creativi, immergendoci nel mondo anziché dominandolo. E mentre il pensiero tecnocratico insegue un progresso che non ammette limiti, l’uomo reale è fatto anche di fragilità, ed è spesso proprio lì che comprende di essere dipendente da Dio e connesso con gli altri e con il creato”.

Di qui la necessità di “una conoscenza che, partendo dall’umiltà del limite, scopre le proprie meravigliose potenzialità, che vanno ben oltre quelle della tecnica. Conoscere sé stessi, in altre parole, chiede di tenere insieme, in una dialettica virtuosa, la fragilità e la grandezza dell’uomo. Dallo stupore di questo contrasto sorge la cultura: mai appagata e sempre in ricerca, inquieta e comunitaria, disciplinata nella sua finitezza e aperta all’assoluto. Vi auguro di coltivare questa appassionante scoperta della verità!”.

Sir, 30 aprile 2023

Vedi anche: https://www.agensir.it/quotidiano/2023/4/30/papa-in-ungheria-al-mondo-della-cultura-uso-degli-algoritmi-rischia-di-destabilizzare-lumano-sembra-ovvio-scartare-i-malati-e-applicare-leutanasia/

https://www.agensir.it/quotidiano/2023/4/30/papa-in-ungheria-al-mondo-della-cultura-quanti-individui-isolati-molto-social-e-poco-sociali/

(Foto Vatican Media)