Mentre continua ad approfondire il messaggio del recente Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, la rivista “Note di pastorale giovanile” dedica il Dossier del numero di dicembre 2018 a: La Chiesa e la scuola.
Una scelta in linea con lo stesso Sinodo, che nel documento finale afferma: “Vi è stata durante il Sinodo una particolare insistenza sul compito decisivo e insostituibile della formazione professionale, della scuola e dell’università, anche perché si tratta dei luoghi in cui la maggior parte dei giovani passa molto del proprio tempo... Per la comunità cristiana è importante dunque esprimere una presenza significativa in questi ambienti con docenti qualificati, cappellanie significative e un impegno culturale adeguato” (n. 158).
Gli articoli del Dossier spaziano dal rapporto tra fede, studio ed educazione alle questioni emergenti nel mondo scolastico, dal magistero di papa Francesco sulla scuola alle occasioni di “primo annuncio” tra i banchi. A firmare gli articoli sono mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione Episcopale della CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università; Pierpaolo Triani, docente universitario di didattica; don Michele Pace, assistente nazionale del Movimento di impegno educativo di Azione Cattolica; Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI. Il Dossier contiene inoltre un articolo del pedagogista Giuseppe Mari, scomparso appena pochi giorni fa.
Nell’editoriale della rivista, il direttore don Rossano Sala commenta così la scelta del tema affrontato: “Vorrei sottolineare prima di tutto che noi Chiesa nel mondo della scuola abbiamo la possibilità di incontrare tutti i giovani, nessuno escluso. Non è cosa da poco: la scuola è per noi un ambiente missionario in quanto tale! Sia nel momento in cui alcuni membri della comunità cristiana vivono la loro vocazione all’insegnamento in strutture scolastiche pubbliche, sia nel momento in cui la comunità cristiana si esprime attraverso la scuola cattolica, questo luogo pastorale è davvero ‘cattolico’, perché è destinato a tutti e accoglie tutti. Non è un luogo di proselitismo, ma di elaborazione culturale della fede dove è possibile creare dei veri e propri laboratori di inculturazione del messaggio cristiano nell’oggi della vita dei giovani. Qui dobbiamo investire. Non possiamo perdere la scuola, perché senza di essa perdiamo il legame tra fede e cultura. Un legame che ha sempre caratterizzato la vita della Chiesa in tutte le epoche e che ha prodotto frutti immensi. Perso quel legame la fede è destinata a diventare qualcosa di parallelo alla vita dei giovani e della società. La Chiesa italiana nel suo insieme ci deve credere di più, ci deve investire di più, sia a livello formativo, sia strutturale, sia economico. E anche la pastorale giovanile così com’è deve stringere nuove alleanze nel mondo della scuola se non vuole rimanere legata ad eventi isolati che non toccano la vita quotidiana dei giovani”.
In allegato il sommario del numero di dicembre 2018.
Per saperne di più: http://www.notedipastoralegiovanile.it/