Il Giubileo come luce per i giovani e i giovani come speranza per il Giubileo e per il mondo. È cominciato ieri nell’aula magna dell’Ospedale Isola Tiberina- Gemelli Isola, a Roma, il seminario “Generatori di speranza, in cammino con i giovani nella luce del Giubileo”. Un ciclo di appuntamenti (dal 9 al 12 settembre) che ogni anno riunisce i docenti di teologia e gli assistenti pastorali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. A conclusione delle quattro giornate, introdotte dal vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, in programma il dialogo tra il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, e il rettore della Cattolica, Elena Beccalli. «Viviamo in una società che soffre a causa di un deficit di speranza, per cui il Giubileo con questo invito ad alimentarla diviene una proposta culturale per tutti». È in questa ottica, ha spiegato Giuliodori, che si colloca il seminario, con un occhio particolare ai giovani, «i titolari per antonomasia della speranza».
Anche per Beccalli «il seminario propone un tema sfidante e ambizioso. Quelli che spargiamo ogni giorno sono piccoli e grandi semi di speranza, che mi auguro possano migliorare nel tempo – ha sottolineato il rettore –. Fino a oggi abbiamo generato speranza in molteplici direzioni attraverso tutte le “missioni” che perseguiamo, dalla didattica alla ricerca, fino alla terza missione. Come educatori vogliamo generare speranza attraverso passione, competenza e fiducia nel futuro». Un tema, quello del convegno, su cui ha riflettuto anche Mario Delpini, arcivescovo di Milano, attraverso un messaggio. «Il seminario vuole essere un impegno dei principi ispiratori dell’esercizio della responsabilità di insegnamento e di accompagnamento degli studenti, dei docenti e del personale». Delpini si è augurato che «venga praticata la speranza in forma lieta, grata e cristiana con l’insegnamento, con l’accompagnamento e la testimonianza».
Tra i germogli di speranza, il progetto “San Bartolomeo” dell’Ospedale Isola Tiberina insieme alla Comunità di Sant’Egidio e Deloitte, di cui ha parlato Paolo Nusiner, direttore generale dell’ateneo e presidente dell’ospedale. Un progetto nato nel 2023 che «vuole assicurare l’assistenza sanitaria ai senza fissa dimora e ai rifugiati politici – ha ricordato Nusiner –. A oggi abbiamo avuto in cura 570 pazienti da sessanta Paesi del mondo. L’obiettivo è promuovere una sanità cattolica di eccellenza per tutti nel centro di Roma». Tra i prossimi progetti, anche in vista del Giubileo, la ristrutturazione del pronto soccorso.
A conclusione della giornata la tavola rotonda “Segni dei tempi, segni di speranza: sfide culturali ed educative”, moderata da Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi (che ha celebrato anche la Messa), Adriano Fabris, presidente della Consulta nazionale di filosofia, e Antonella Sciarrone Alibrandi, giudice della Corte Costituzionale. Il cardinale ha invitato a riscoprire che «la speranza non è solo attesa del mondo futuro. Sbagliano coloro che trascurano la vita terrena sapendo di non avere qui una cittadinanza stabile. La speranza è oggi ed è proprio la fede che ci spinge a compiere i nostri doveri».
Giuseppe Muolo
Avvenire, 10 settembre 2024