«Più diventa tutto inutile e più credi che sia vero». Così cantava l’iconico artista Franco Battiato alla fine degli Anni ‘70. Egli voleva sottolineare, con questi versi tratti dalla canzone «Il re del mondo», la possibilità che ciò che appare inutile e superfluo agli occhi dei più, se filtrato attraverso la sapienza dell’agire umano, potrà portare il giusto beneficio al progresso della vita. Sull’avvincente sfida tra verità e finzione, tra utile ed inutile, si sono confrontati i sessanta docenti di religione cattolica provenienti da tutte le diocesi dell’Emilia-Romagna e riuniti a Bologna, nei locali della «ResArt Iacomus», in convegno.
«Facciamo finta che sia vero! Oltre la performance, verso l’umano. La sfida dell’Irc». Questo il titolo che ha animato il dibattito della tre giorni che ha visto gli interventi di illustri professori provenienti da diversi Atenei e anche del cardinale Zuppi, che ha voluto sottolineare come sia importante per la figura dell’insegnante di oggi non cedere al facile paternalismo, ma apparire credibili in modo da suscitare nei propri studenti il desiderio di porsi degli interrogativi autentici sui quali potersi confrontare e crescere.
All’evento ha partecipato anche monsignor Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola e delegato della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna per l’Educazione cattolica, che ha evidenziato come «l’insegnamento della religione cattolica fornisca l’occasione eccezionale di vivere appieno la realtà giovanile, potendo così intercettare le grandi domande delle nuove generazioni».
I lavori hanno preso il via con l’intervento a due voci del direttore dell’Ufficio regionale per l’Irc, Claudio Ferrari, e del direttore dell’Ufficio della diocesi di Bologna, Gian Marco Benassi. Entrambi hanno posto l’accento sull’idea provocatoria sottesa all’intero convegno dell’inutilità del contributo della materia al curriculum scolastico degli studenti italiani, salvo poi evidenziare come essa, avulsa dallo spirito competitivo che può innescare un certo processo valutativo, riesca a favorire la maturazione integrale della persona.
Successivamente la professoressa Fellegara, prorettore vicario dell’Università Cattolica, ha invitato i presenti a riflettere sul connubio tra economia e politica: entrambe hanno una responsabilità vicendevole, di carattere etico, tesa a supportare le dinamiche di progresso della società.
Ancora, i professori Maier e Bruzzone hanno instaurato un dialogo con i partecipanti, a partire dall’esperienza concreta di educatore di frontiera, del primo, passando per una riflessione sull’importanza della capacità pedagogica del docente affinché diventi mediatore del sapere che sarà così appreso dallo studente anche se non ne coglierà una «spendibilità» immediata per il proprio contesto di vita attuale.
Infine, il professor Gardini, storico dell’arte, ha fornito ai corsisti nuove chiavi di lettura di alcune opere di arte contemporanea presenti nella «Raccolta Lercaro», in modo da poter cogliere il messaggio didascalico di cui sono portatrici. Nell’ultima giornata i docenti si sono confrontati attraverso la modalità laboratoriale «inter pares» sulle tematiche trattate e, coordinati dalla professoressa Montagnini, dell’Issr di Udine, hanno messo in risalto quanto appreso dalle relazioni.
Gianluca Di Bernardo
Bologna Sette, 15 dicembre 2024