UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Io, assistente spirituale in ascolto anche via Web»

L’esperienza di don Antonio Bomenuto, assistente pastorale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
28 Ottobre 2020

Se c’è una parola che, in questo particolare momento storico, sta caratterizzando la missione di don Antonio Bomenuto, assistente pastorale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, è 'ascolto'. «I ragazzi mi chiedono di essere ascoltati, anche semplicemente attraverso uno schermo, e di essere sostenuti e seguiti, soprattutto perché si pongono tante domande di senso», racconta il sacerdote. I giovani, spiega, «stanno provando a darsi delle risposte proprio perché il tempo che vivono li interroga». Ecco allora che, osserva, «spesso l’assistente pastorale diventa il luogo, oltre che la persona, dove trovare ascolto e un indirizzo per trovare ciò che si cerca».

Del resto le principali sfide che la pastorale universitaria si trova ad affrontare sono quelle di «ridare speranza e consapevolezza a un ambiente che vede fortemente limitato il modo di esprimersi e cogliere le istanze che i nostri studenti hanno». Bisogna aiutarli a «guardare avanti con fiducia», a pensare che «questa condizione non è per sempre» e che devono continuare «a impegnarsi nello studio e a dare il loro contributo nell’ambito che hanno scelto». Al di là «dello smarrimento e della paura» e nonostante tutte le difficoltà, i ragazzi si sentono «parte integrante di un popolo che cerca di combattere la pandemia e stanno facendo la loro parte, pur desiderando altro».

Per don Bomenuto le immagini della movida e le descrizioni di un certo lassismo dei giovani di fronte all’emergenza non rispecchiano pienamente la realtà. «Dal mio osservatorio, posso confermare che moltissimi sono responsabili e contribuiscono con la prevenzione a quanto viene richiesto», rileva l’assistente pastorale della Cattolica, evidenziando che «sebbene siano privati della socialità e delle relazioni che, soprattutto alla loro età, sono fondamentali per il percorso di crescita, ce la stanno mettendo tutta».

Come dimostrano le diverse modalità messe in atto per superare le limitazioni imposte dal Covid, continuare a imparare e far sì che il livello culturale non diminuisca: «Hanno creato – elenca – gruppi su Internet per studiare insieme, organizzano riunioni online per confrontarsi e scambiare il frutto dello studio, sfruttano qualunque possibilità, compresa la didattica a distanza, per poter approfondire». Quella che si sta portando avanti, dunque, è una «formazione diversa, ma non meno qualificata», conclude don Bomenuto, sottolineando lo spirito di adattamento di docenti e studenti alle novità di questo contesto e la capacità, comunque, di esserne all’altezza.

Stefania Careddu

Avvenire, 28 ottobre 2020