“Un nuovo anno scolastico è ormai all’inizio. Ci sentiamo di rivolgere agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti, ai dirigenti, a tutto il personale della scuola di ogni ordine i nostri più sinceri auguri”. Inizia così il messaggio inviato da Edoardo Baroncelli, direttore della Pastorale per l’educazione, la scuola e l’università della Diocesi di Pistoia a tutto il mondo della scuola locale. “Ogni inizio porta con sé un carico di attese, di programmi, ma anche di questioni irrisolte – prosegue – Ogni inizio è una opportunità. Cerchiamo di non perderla”.
Baroncelli si rivolge poi ai diversi protagonisti della scuola: agli studenti “auguriamo di trovare nella scuola il meglio che per loro essa possa rappresentare”, di cogliere “l’occasione di capire che la fragilità è un diritto ma non deve diventare un alibi; che non essere perfetti è un male comune, che la felicità è fatta di momenti, che la vita ha sapore solo se ci liberiamo dalla paura di sbagliare, dall’ansia di comperare, di possedere cose, di avere un’immagine”.
Agli insegnanti va l’augurio “di avere un anno pieno di ‘senso’, di avere almeno una occasione in cui sentirsi significativi nella vita di qualcuno. Auguriamo di non essere e di non avere colleghi ambiziosi, pettegoli, smaniosi di incarichi. Auguriamo di percepire la stima almeno di qualcuno; di costruire e operare in un clima sereno”.
Ai genitori – continua il messaggio – “auguriamo di avere fiducia nella scuola, di riuscire a comprendere gli insegnanti e le loro scelte. Auguriamo di imbattersi in insegnanti esigenti, che non fanno sconti, che non si accucciano e che tenacemente stanno dalla parte del futuro dei loro figli... Auguriamo di avere la forza di protestare per pretendere per i loro figli una preparazione più seria e più vera, ed ore di lezione che non siano ore di ricreazione”.
Sentirsi stimati da insegnanti e studenti è l’auspicio indirizzato ai dirigenti: “Auguriamo di percepire l’utilità dei loro sforzi. Auguriamo il coraggio delle scelte buone e giuste, quale che sia il costo... Auguriamo la capacità di ascolto. Auguriamo il discernimento sulle persone e sulle cose. Auguriamo di sentire che il potere ci è dato da chi sta più in alto di noi esattamente per-fare-il-bene”.
Al personale della scuola, infine, “auguriamo di sentirsi famiglia. Di sentire che tutto, in modo invisibile e non sempre adeguatamente conosciuto, poggia su di loro. Auguriamo di sentire che disponibilità, generosità, compostezza, serietà di comportamento sono le cose che danno valore al loro operato. Auguriamo di non arrendersi mai a credere, anche quando sembrerà così, che nessuno veda, riconosca il valore, apprezzi un lavoro ben svolto. Che la scuola non è uno stipendificio, è una vocazione”.
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