UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

In un anno persi 147mila alunni

A scuola «il giorno della ripartenza»
15 Settembre 2022

La gioia è scolpita sui volti sorridenti, senza mascherina finalmente. E ieri, nel pezzo d’Italia in cui è suonata la prima campanella, s’è vista tutta. Quello che non si vede, ma che sta succedendo alla scuola italiana, è invece la perdita di studenti. A un ritmo mai osservato prima. L’anno che è ricominciato in sei regioni e nella provincia di Trento per circa 2,5 milioni di alunni (e che, entro lunedì prossimo, vedrà il ritorno tra i banchi di oltre 5 milioni di bambini, adolescenti e giovani), ha fatto registrare un calo di 147mila iscritti rispetto al precedente, con una contrazione di quasi il 2% mai registrata finora. Il 10%, cioè ben 858mila alunni, se si guarda agli ultimi 10 anni. E il fenomeno, provocato dall’inverno demografico in cui – non da ora – è precipitato il nostro Paese, è ancora più grave nelle scuole paritarie, che in un decennio hanno perso il 29,5% degli iscritti, mentre le statali hanno subito un crollo del 7,1%. Il prossimo anno potrebbe addirittura andare peggio, con gli alunni, delle scuole statali e paritarie, che, per la prima volta dopo decenni, potrebbero scendere sotto la soglia psicologica degli 8 milioni. Un’emorragia che pare, dunque, inarrestabile.

A fotografare la situazione è un dossier di Tuttoscuola, pubblicato ieri in vista della ripresa delle lezioni, cominciate con 70mila cattedre ancora da assegnare, fa notare il sindacato Uil Scuola. «Si è riusciti a fare peggio dello scorso anno – si legge in una nota –. Restano vacanti 52mila posti per il personale docente a cui si aggiungono almeno 200mila supplenti». E la Flc-Cgil denuncia che restano da nominare almeno 60mila insegnanti di sostegno. Una figura sempre più centrale in una scuola che, nell’ultimo decennio ha invece visto praticamente raddoppiare gli alunni disabili. I primi dati diffusi dal ministero dell’Istruzione sull’anno appena avviato, parlano complessivamente di 290.089 alunni con disabilità, mentre nel 2011-2012 erano circa 145mila. «Purtroppo siamo certi che anche quest’anno i nostri alunni e alunne con disabilità non potranno iniziare l’anno scolastico come tutti e tutte, innanzitutto per la mancanza di un numero adeguato di docenti di sostegno specializzati; quelli non specializzati, invece, sono pari a circa il 30% dei 180mila insegnanti di sostegno nominati, lo riteniamo uno spreco enorme di denaro pubblico», denuncia Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), ricordando che da quest’anno entreranno in vigore i nuovi Pei (Piani educativi individualizzati).

La vera novità, in ogni caso, è il ritorno per tutti alle regole pre-Covid: niente mascherina in classe (che resta però “raccomandata” per i soggetti fragili), nessun distanziamento tra i banchi, niente ingressi scaglionati né percorsi dedicati. Tornano in classe anche gli insegnanti non vaccinati. Resta soltanto il divieto di frequenza, naturalmente, per chi ha il Covid, anche se non potrà più collegarsi alla classe da remoto. Anche la didattica a distanza è andata in soffitta, non essendo più prevista dalle indicazioni operative inviate alle scuole, nemmeno in caso di contagio. Ipotesi tutt’altro che peregrina, visto che, nonostante tutto, restano ancora tante classi “pollaio”, come ricorda la preside del liceo scientifico “Newton” di Roma e presidente di Anp del Lazio, Cristina Costarelli: «Le aule sono affollate, abbiamo aule da 21, 22 alunni dove ci sono anche 27, 28 studenti: chiaramente il metro di distanza non è rispettato».

In ogni caso, per il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, questo dovrà essere l’anno «della ripartenza». «Tutto il Paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi – sottolinea il ministro –. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese», aggiunge Bianchi. Smentendo che il governo pensi alla “settimana corta” per risparmiare gas quest’inverno: «Il governo non ne ha mai parlato».

Paolo Ferrario

Avvenire, 13 settembre 2022

(Nella foto, l’ingresso degli alunni, ieri, nel primo giorno di scuola alla media Gonzaga Tabacchi di Milano / foto Maurizio Maule)