UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«In collegio non solo un letto. C’è chi ti accompagna»

La testimonianza di Alice Cappelletti dal college Sant’Efisio di Cagliari: dopo la laurea in bioecologia un nuovo percorso di studio e di vita
29 Ottobre 2020

La laurea è un evento «che non si dimentica, un’emozione che resta per sempre, ancora di più se la vivi in tempo di Covid». Parola di Alice Cappelletti che la scorsa settimana ha discusso online la sua tesi (110 e lode) in Scienze biologiche, lontana da casa, ma con la 'seconda famiglia' del College Universitario Sant’Efisio di Cagliari.

Alice, ventiduenne di Cantù (Como), dopo aver frequentato il percorso triennale all’Università di Milano Bicocca, un mese fa si è trasferita nel capoluogo sardo per continuare gli studi magistrali in Bioecologia marina. «La questione ambientale, in particolare la situazione dell’ecosistema marino, mi stanno a cuore e ho sempre voluto dare un contributo concreto: così ho deciso di realizzare il mio sogno, facendo diventare la passione un lavoro», racconta la ragazza che ha quindi fatto le valigie e abbandonato il nido. Per affrontare quello che definisce «il cambiamento più grande della mia vita». Alice si è rivolta, su consiglio della mamma, al College Sant’Efisio che offre a un centinaio di studenti, sardi e non, ospitalità e accompagnamento educativo.

«Sono rimasta incuriosita dalla proposta formativa e fin da subito mi è sembrato il luogo giusto per imparare a essere indipendente, continuando però a sentirmi protetta», sottolinea la neolaureata che ha già potuto sperimentare la bellezza della vita comunitaria. «Finché sarò qui, non sarò mai sola: so che avrò sempre qualcuno su cui poter contare», dice senza esitazione Alice per la quale «questo mese è stato un raggio di sole, in un anno cupo e pieno di incertezze».

Nonostante le difficoltà, «grazie alla buona organizzazione in Bicocca, è stato possibile portare a termine gli studi con una certa serenità e preparare la tesi, rimanendo in contatto costante con i docenti e con il relatore», spiega la studentessa che tuttavia non nega il dispiacere «per non aver potuto avere vicino i genitori che, visto l’andamento della pandemia, hanno preferito non spostarsi».

Di certo, il Covid ha reso tutto 'memorabile', ma Alice guarda con fiducia al domani: «Confido che si trovi presto un rimedio al virus e che intanto ci si possa organizzare al meglio per godere dell’esperienza universitaria in modo appagante, a prescindere dalle limitazioni».

Stefania Careddu

Avvenire, 28 ottobre 2020