UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il “rischio educativo” che coinvolge anche la pastorale futura

All'interno del Cammino sinodale, la Diocesi di Cassano all'Jonio ha aperto un cantiere sui temi educativi
23 Maggio 2023

Sguardo alle nuove generazioni che non solo sono sempre più lontane dalla Chiesa, ma vivono un disagio spesso trascurato. È pensato per loro il cantiere del “Rischio educativo” che la diocesi di Cassano all’Jonio ha affiancato agli altri tre assi portanti del cammino sinodale. Un’occasione per avvicinarli e ascoltarli, capendo come aiutarli. «Il cantiere del “Rischio educativo” è il tentativo d’approfondire la situazione pastorale ed educativa delle nuove generazioni in particolare preadolescenti e adolescenti - presenti sul territorio della nostra diocesi», racconta don Giovanni Maurello che assieme a Vincenzo Stivala coordina l’équipe voluta dal vescovo Francesco Savino per guidare questo Cammino. Un percorso iniziato nei primi mesi dello scorso anno e con già centottanta tavoli sinodali animati da facilitatori formati per gestire le discussioni nelle cinquantadue parrocchie diocesane.

Don Maurello aggiunge che l’emergenza educativa «è anche un problema nazionale», tuttavia spiega la scelta di monitorarla per «la diminuzione o l’assenza delle suddette fasce dal vissuto pastorale delle nostre comunità, nonché per la poliedricità comportamentale, a volte problematica, che registriamo. Il mondo dell’educativo non è soltanto un investimento pastorale a breve termine, ma anche un lavorare oggi per costruire il futuro e, quindi, una sorta di investimento di speranza. Questo cantiere necessita di sguardi profondi e di più fiducia, ascolto e accompagnamento, attraverso il coinvolgimento di tutte quelle realtà umane che interagiscono con il mondo di preadolescenti e adolescenti. Ciò comporterà che la Chiesa sia e diventi non solo casa accogliente, ma anche strada di condivisione, orecchio attento di ascolto e abbraccio di condivisione».

Il sacerdote individua indicazioni e priorità: «Chiediamo a tutti i protagonisti dell’educazione cosa sottolineano del vissuto di questa fascia di età e, allo stesso tempo, cosa vorrebbero dire alla Chiesa in merito al suo servizio di evangelizzazione. Ci viene richiesto, attraverso questo Cantiere, di prender in mano la pastorale giovanile in tutte le sue fasce di età e saperla interpretare con maggiore creatività, sapendo coglierne il valore pastorale e una certa priorità d’impegno. Occorre avere uno sguardo ampio e allargato, profondo e rielaborativo, convinti di dover imparare linguaggi pertinenti per costruire l’ascolto, l’accoglienza e quella libertà consapevole di credere o meno», sigilla don Maurello.

Avvenire, 23 maggio 2023