UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il libro scolastico, una porta per la lettura

Al Salone del Libro di Torino un convegno promosso da Aie e Ali
18 Ottobre 2021

I libri di testo come leva per la crescita della lettura, per costruire la cittadinanza del futuro e per superare le tensioni sociali che creano fratture nella nostra società. Sono questi i temi che l’Associazione italiana editori e l’Associazione librai italiani hanno affrontato ieri al Salone del Libro nel convegno 'Il libro scolastico: una porta per la lettura', con il presidente del gruppo educativo di Aie Paolo Tartaglino e il presidente di Ali Paolo Ambrosini.

Una porta per la lettura non è un titolo retorico, ma l’obiettivo concreto e l’impegno comune che nasce da questo confronto, in un orizzonte di monitoraggio costante che evidenzia argomenti di condivisione e divisione principalmente attorno a due punti: più fondi per garantire a tutti gli studenti gli strumenti necessari a rendere effettivo il diritto allo studio e ottimizzazione della filiera editoriale per superare le attuali criticità, soprattutto sul lato della distribuzione, ribadendo da ambedue le parti in causa la centralità del libro scolastico nei processi di formazione e nello stimolo alla lettura. «Fin dai primi mesi di pandemia il libro scolastico è stato un eccezionale strumento a disposizione di studenti e docenti per non interrompere il processo formativo - ha ricordato Paolo Tartaglino -. Uno strumento flessibile e completo, dove al libro stampato si accompagnano i contenuti digitali integrativi e le piattaforme per l’apprendimento.

La pandemia però ha anche acuito le diseguaglianze e, come associazione, ribadiamo che il diritto allo studio e il contrasto alla povertà educativa e all’abbandono scolastico devono essere centrali nelle politiche del Paese. Come editori, inoltre, siamo consapevoli dei passi ancora da fare per far sì che la catena logistica del libro scolastico sia più efficiente: lavoriamo con i librai per migliorarla». Oltre al posticipo delle adozioni, si sono aggravate altre situazioni con trasporti e stampatori, ma «si sta ragionando spiega Tartaglino - su una piattaforma più agevole di prenotazione che metta in condizione di conoscere fin da subito la disponibilità dei testi e migliore disponibilità e consegna».

Aie e Ali insieme chiedono al governo di aumentare i fondi destinati all’acquisto dei libri di testo per le famiglie, soprattutto le meno abbienti, e prevedere meccanismi idonei per consentirne la disponibilità, come previsto nel Family Act. Le due associazioni, inoltre, sono impegnate a superare le attuali criticità sul lato distributivo che in alcuni casi - anche a causa di uno spostamento eccezionale nel processo delle adozioni - hanno impedito alle librerie di avere i libri disponibili prima dell’avvio dell’anno scolastico. «Riconoscere la centralità delle librerie nella distribuzione dei testi è un primo passo importante per avviare il confronto tra le nostre associazioni», ha commentato Ambrosini, che ha anche posto l’accento sul problema delle zone dove le librerie non ci sono: «Non si può prescindere dalle librerie - dice -, perché quando manca uno stimolatore di consumi culturali, i consumi crollano». Infine, c’è il tema delle detrazioni: «È una battaglia storica - continua - per cercare di rendere meno faticosa per le famiglie questa spesa e per far passare un messaggio culturale a beneficio di tutta la comunità».

Eugenio Giannetta

Avvenire, 16 ottobre 2021