«La scritta “Festeggiamo il gay pride” è stata un errore». Lo riconoscono sia il Presidente della Cooperativa Dolce, Pietro Segata, sia il sindaco di Casalecchio di Reno, Massimo Bosso, intervenuti per tentare di mettere la parola “fine” alle polemiche esplose nei giorni scorsi, dopo la denuncia di quanto accaduto al servizio estivo gestito, in convenzione, dalla cooperativa. «Uno scivolone delle educatrici, un errore di comunicazione» sottolinea il Sindaco.
«Anche io sono negativamente impressionato dall’utilizzo dei bambini nei gay pride» afferma Segata, ma evidenzia che «il termine non è stato usato con i bambini: solo nel “diario di bordo”, a disposizione dei genitori, è stata usata quella espressione». Non un cartellone colorato insieme ai bambini, dunque, come era apparso in un primo momento, ma «un quaderno, compilato dalle educatrici, per raccontare la giornata alle famiglie: uno strumento comunicativo scuola-famiglia, che doveva restare riservato», dice. Segata non vuole commentare il comunicato della Curia di Bologna, diffuso sabato scorso, in cui emergeva lo «sconcerto» per l’accaduto.
Bosso, invece, afferma di avere «raccolto l’invito dell’arcivescovo Zuppi ad approfondire la vicenda» e di essere «a disposizione per un confronto». (C. Pazz.)
Avvenire, 20 luglio 2018