La pandemia non ha allontanato gli studenti dagli atenei. La conferma viene in prima battuta dall’Università Cattolica che ha visto una crescita delle matricole del 2%. Cioè, 13.006 contro i 12.761 del 2019. In particolare, l’incremento è stato del 4,5% (4.769 studenti) per i 59 corsi di laurea magistrale e dello 0,5% (8.237 studenti iscritti a oggi) per i 44 corsi di laurea triennale e a ciclo unico nei cinque campus di Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Roma. L’aumento di iscritti si aggiunge a una lunga serie di analoghi incrementi degli ultimi sei anni, che hanno portato a un +16% di iscritti dal 2014 ad oggi.
Anche se non sono ancora concluse le iscrizioni per l’anno 2020/2021, si può dire che il temuto effetto Covid non c’è stato. I corsi di laurea a numero programmato hanno rapidamente 'saturato' i posti disponibili. E per i corsi di studio più contesi l’aumento delle candidature è stato di circa il 5%. Così sono andati 'sold out' i corsi della facoltà di economia a Milano e quelli di scienze politiche e sociali della sede milanese e bresciana.
Pienone di iscritti anche all’Università Statale di Milano, che ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 13,6% nei corsi triennali e del 56% nelle lauree magistrali. Per un totale di +21,5% di immatricolazio-ni. In ambito scientifico biotecnologia raddoppia le presenze, mentre aumentano anche scienze biologiche e scienze e sicurezza chimicotossicologiche dell’ambiente del 60%, scienze geologiche e sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche del 40%. Anche le immatricolazioni dei fuori sede sono passate dal 21,5% al 23,4%.
Segnali di crescita dalla Bicocca, dove per le lauree magistrali si registra un aumento superiore al 20% e del 32% per le magistrali a ciclo unico. In particolare, giurisprudenza è passata da 570 a 978. Mentre si sono registrate 20% di iscrizioni in più per il test. In aumento del 10-15% anche le iscrizioni ai test di selezione dell’Università Bocconi. Qui le immatricolazioni sono ancora in corso per 2700 posti disponibili secondo il numero programmato. Da rilevare che sono aumentati anche gli stranieri, nonostante le lezioni a distanza.
Boom di immatricolazioni all’Università di Pavia, che con 4326 nuovi iscritti, oltre il 28% rispetto all’anno scorso, supera ogni risultato raggiunto dall’ateneo pavese. La ricetta che attira tanti giovani in una città a misura di studente si compone di tanti fattori. Azioni messe in atto in primavera ed estate per proseguire tutte le attività didattiche, informazione capillare agli studenti, nuovi corsi di laurea e ripresa delle lezioni ed esami in modalità mista, il più possibile in presenza. «La ferma volontà di tornare in aula garantendo il distanziamento – ha detto il rettore Francesco Svelto – è stata molto ben accolta dagli studenti. L’università di Pavia presta la massima attenzione alla tutela della salute e lo stesso accade nei collegi universitari, dove da quest’anno viene attivata la Sentinella Medica». È ancora presto, invece, per una valutazione sugli iscritti alle lauree magistrali: il trend è decisamente in crescita rispetto allo scorso anno. «Il deciso incremento del numero di matricole in un anno difficile come questo – ha concluso il rettore – ci sprona a pensare a un ampliamento degli spazi, per rendere Pavia ancor più una città universitaria».
Giovanna Sciacchitano
Avvenire, 2 ottobre 2020