«Vi affido questa Lettera che traccia la strada da percorrere a partire da quest’anno. Una pista tutta particolare. Se lo studio, l’insegnamento e la gestione dell’università non ci facessero crescere nell’amore e nell’amicizia fraterna, allora significherebbe che lo Spirito Santo non sta operando in noi, non ci sta liberando da noi stessi e dalle nostre paure. Se questo dovesse accadere sarebbe un vero fallimento per tutti. L’insegnamento e lo studio che faremo devono essere illuminati e sostenuti dalla luce e dalla verità dello Spirito».
Invocando il dono del Paraclito e dell’amicizia il cardinale vicario Angelo De Donatis ha indicato la nuova enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” quale bussola per orientare il cammino dell’anno accademico 2020–2021 della Pontificia Università Lateranense. Lo ha fatto giovedì mattina celebrando la Messa nell’aula magna dell’«università del Papa» – della quale è gran cancelliere –, in occasione dell’inizio ufficiale del nuovo anno accademico.
Dopo il lungo stop a causa dell’emergenza sanitaria, le attività accademiche sono riprese il 5 ottobre con lezioni che si alternano una settimana in presenza e una a distanza con l’avvicendamento delle varie Facoltà. Quella di tre giorni fa è stata la prima tappa dell’ateneo verso la ripresa della normale vita accademica e, guardando al futuro e ai mesi laboriosi che attendono la comunità, il cardinale ha rimarcato che «qualunque siano le condizioni e le circostanze nelle quali si dipanerà» il nuovo anno, non dovrà mai essere intralciata la capacità «di amare e di crescere nella somiglianza a Cristo».
Il Vangelo del giorno, tratto da Luca, si sofferma sull’insegnamento di Gesù a perseverare nella preghiera. A tal proposito il cardinale ha spiegato che per il fedele «non può esserci nessun’altra attività più importante della continua invocazione del dono dello Spirito Santo», l’unico in grado di liberare «dalla presunzione orgogliosa, dall’oscurità di una mente non illuminata, dalle varie idolatrie che anche in università non sono certamente assenti come quella della superbia intellettuale, della superficialità dei rapporti, del ruolo interpretato non come un servizio ma come un potere da far valere».
Il rettore Vincenzo Buonomo, nel saluto al termine della celebrazione eucaristica, ha annunciato che giovedì prossimo, 15 ottobre, alle ore 14.30 Papa Francesco, intervenendo in diretta video, «lancerà il Patto mondiale sull’educazione dall’Aula Magna della sua università». Buonomo ha ricordato che il 31 ottobre dello scorso anno Bergoglio avviò proprio dalla Pontificia Università Lateranense il cammino per elaborare il Patto che si articola in 4 piste di riflessione: il tema della pace, dei diritti fondamentali della persona, della cooperazione economica e dell’economia e il tema della casa comune. «Per i temi della pace capofila è proprio l’Università Lateranense – ha concluso il rettore –. È un segno di riconoscimento per il ruolo che siamo chiamati a svolgere».
Roberta Pumpo
Roma Sette, 11 ottobre 2020