«In queste condizioni è estremamente difficoltoso garantire la prosecuzione delle attività didattiche in sicurezza». A due settimane dalla ripresa delle lezioni in presenza, sono ancora tanti i problemi da risolvere. Cinque, in particolare, sono segnalati dal presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, in una (nuova) lettera alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Su va dalle «prassi difformi, attuate dai dipartimenti di prevenzione delle Asl, riguardo ai casi sintomatici » alla «gestione dei docenti posti in quarantena in riferimento alla didattica a distanza»; dalle «Graduatorie per le supplenze e tempistica di conferimento degli incarichi», all’«utilizzo dell’organico aggiuntivo da emergenza Covid e sua eventuale sostituzione », alla «tempistica della consegna dei banchi monoposto e delle sedute innovative». Tutti argomenti che i dirigenti scolastici chiedono siano affrontati un un «incontro urgente » da convocare al Ministero.
Una prima risposta è arrivata nel pomeriggio, quando la stessa ministra è intervenuta al question time alla Camera. «Nell’arco di pochi giorni tutti i docenti, anche l’organico Covid aggiuntivo, sarà in cattedra», ha promesso Azzolina, sottolineando che «grazie alle misure prese quest’anno - tra cui le nuove graduatorie e il bando dei concorsi - si sta permettendo l’ordinato avvio dell’anno scolastico».
Ricostruzione che non trova d’accordo la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi. La ministra, sbotta la sindacalista, «descrive una realtà inesistente, forse sperando che ciò sia sufficiente a renderla conforme alla propria immaginazione e ai propri desideri».
Alla ministra Azzolina si rivolge anche la Fish, la Federazione per il superamento dell’handicap, elencando i «disagi e ritardi che pregiudicano l’effettiva inclusione degli alunni con disabilità », scrive in una nota il presidente Vincenzo Falabella, che chiede la «convocazione urgente» dell’Osservatorio permanente sull’inclusione scolastica. I problemi, prosegue la Fish, «sono i più disparati e vanno dall’assistenza personale, all’assegnazione degli insegnanti di sostegno, dal trasporto, all’assistenza alla comunicazione ». «Ovviamente – aggiunge Falabella – questi disagi, molto simili a quelli già accaduti negli anni scorsi, si assommano alle difficoltà organizzative tipiche di una inedita situazione di emergenza che tutti conosciamo. Si aggiunge poi – conclude il presidente della Fish – un certo disorientamento rispetto alle nuove indicazioni, che riguardano la gestione dei casi di positività o di sospetto di contagio».
Paolo Ferrario
Avvenire, 1 ottobre 2020