Il 19 giugno scorso è stato reso pubblico l’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo dei Vescovi. Si tratta del testo che guiderà i lavori dei membri dell’Assemblea convocata in Vaticano dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Il documento è articolato in tre parti, che prendono il titolo dai verbi del discernimento: riconoscere, interpretare, scegliere. Come già nel documento preparatorio, anche questo testo invita a incontrare i giovani negli ambienti in cui vivono, fra cui hanno un posto di rilievo la scuola e l’università. Queste – si legge al n. 19 – “non sono solo il luogo dove i giovani passano buona parte del loro tempo, ma soprattutto uno spazio esistenziale che la società mette a disposizione della loro crescita intellettuale e umana e del loro orientamento vocazionale”. Non mancano però i problemi, continua il documento, “legati per lo più a sistemi scolastici e universitari che si limitano a informare senza formare, che non aiutano la maturazione di uno spirito critico e l’approfondimento del senso anche vocazionale dello studio”. L’analisi continua citando anche la formazione professionale e il bisogno manifestato dai giovani stessi, “di modelli attraenti, coerenti e autentici” (n. 21).
Nella terza parte dell’Instrumentum Laboris, dedicata alle prospettive pastorali, si riprende il discorso, a partire da quanto espresso dai giovani partecipanti all’assemblea presinodale: “Le risorse investite in questi campi (ossia la scuola, l’università e le istituzioni formative di vario genere) non sono mai sprecate: si tratta dei luoghi in cui molti giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo e spesso si confrontano con persone di diversa estrazione sociale ed economica”. Servono “uno sguardo e una formazione integrali”, prosegue il testo: “È necessario, tra l’altro, coniugare intelletto e desiderio, ragione e affettività; formare cittadini responsabili, capaci di affrontare la complessità del mondo contemporaneo e di dialogare con la diversità; aiutarli a integrare la dimensione spirituale nello studio e nell’impegno culturale; renderli capaci di discernere non solo percorsi di senso personali, ma traiettorie di bene comune per le società di cui sono parte” (n. 147).
Infine, alcuni densi paragrafi sono dedicati alle scuole e alle università cattoliche, verso cui si esprime apprezzamento e incoraggiamento. In particolare, il documento invita a “tener conto di alcuni criteri ispiratori: la contemplazione spirituale, intellettuale ed esistenziale del kerygma; il dialogo a tutto campo; l’inter-disciplinarità esercitata con sapienza e creatività; la necessità urgente di ‘fare rete’ (cfr. VG 4)”.
A questo link il testo integrale dell’Instrumentum Laboris: http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20180508_instrumentum-xvassemblea-giovani_it.html