UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I 100 anni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Dal vostro ateneo arriva da sempre un contributo fondamentale»
14 Aprile 2021

L’Università Cattolica «ha recato e continua a recare un contributo di grande rilievo al nostro Paese per la sua vita e la sua crescita. Penso al lavoro all’Assemblea Costituente», ma anche in questo tempo di pandemia con l’attività del Policlinico Gemelli a Roma. «Questo contributo alla vita della nostra comunità nazionale – che è stato espresso e continua a esprimersi con i suoi specifici caratteri e valori dall’Università Cattolica – ha manifestato il senso di comunità che il nostro Paese ha ribadito nella sua fondamentale importanza, con forza, durante l’emergenza della pandemia che ci ha ricordato come ciascuno di noi dipenda fortemente da tutti gli altri» ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che rivolge in collegamento streaming il proprio apprezzamento per i 100 anni dell’Università Cattolica nel giorno dell’inaugurazione ufficiale del suo nuovo anno accademico.

Una cerimonia inaugurale inedita e straordinaria, svoltasi via streaming, con collegamenti e contributi provenienti anche dalle altre sedi dell’ateneo: Roma, Piacenza-Cremona e Brescia. Le parole di Mattarella giungono al termine di questa cerimonia voluta nonostante le limitazioni. «Mi associo al ricordo che il rettore Anelli ha fatto dei professori e degli studenti della Cattolica colpiti dal Covid – ha aggiunto Mattarella –, ma voglio anche ringraziarvi per aver mantenuto la funzionalità dell’ateneo in modo da attenuare le forti restrizioni che i vostri studenti hanno dovuto vivere in questi mesi». Quei giovani, sottolinea ancora il Capo dello Stato, che «permettono a una università che compie 100 anni di restare comunque giovane» in spirito «nazionale ed europeo».

Un contributo che va legato a un sano senso di «inquietudine come ha sottolineato nel suo intervento l’arcivescovo Delpini, che ringrazio. Questa condizione di inquietudine di sentirsi cittadini del mondo e al contempo pellegrini al suo interno è comune a tutti, qualsiasi siano le convinzioni che vengono professate perché riflette il senso di incompiutezza umana che accompagna la condizione umana, che spinge a cercare nuove conoscenze». Parole calorose che il presidente pronuncia poco prima dell’apertura ufficiale dell’anno accademico numero 100.

«Questo primo secolo non è una storia passata: è una fabbrica perennemente operosa, come un’antica Cattedrale, che consegniamo a tutti coloro che scriveranno le prossime pagine dell’ateneo» aveva detto il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. Un anno centenario che avviene in un periodo particolare della storia del mondo intero colpito dalla pandemia da Covid, ma per l’Università Cattolica affrontare momenti difficili è un’esperienza vissuta sin dalla sua nascita nel 1921. «Ha attraversato il ’900 affrontando i momenti difficili e contribuito con passione a quelli di crescita» ricorda Anelli, «accompagnando l’evoluzione della società italiana, sempre restando testimone dei propri valori, salda nel riferimento trascendente, vigile custode della propria indipendenza».

E in questi 100 anni il più grande dono che la Cattolica rivendica di aver dato al nostro Paese sono «i nostri quasi 300mila laureati e diplomati dalla fondazione», ricordando con gratitudine i «68 studenti che nel 1921 si iscrissero ai corsi di laurea di Filosofia e Scienze sociali. Senza quei ragazzi, che possiamo annoverare tra i fondatori, senza la loro coraggiosa fiducia, nulla sarebbe stato possibile». Del resto il patto educativo e gli studenti sono il patrimonio che sta al centro dell’azione formativa dell’ateneo. «Offrire opportunità educative – ha ricordato ancora il rettore – e offrirle a tutti, anche i non abbienti, significa attuare l’articolo 3 della Costituzione integralmente». Una formazione completa, in uno spirito «non esclusivamente nazionale, ma europeo». È in questo scenario, indica infine il rettore, «ci attende un nuovo secolo con compiti non meno ardui di quelli del passato, perchè c’è sempre una crisi da superare;

perché l’impegno nella ricerca è una necessità sempre pressante; perchè l’insegnamento non è ripetizione, ma costante sforzo di adeguare l’attività formativa alle esigenze che mutano».

E alle matricole, o meglio alla «loro spiritualità», si è rivolto l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, nell’omelia della Messa nella Basilica di Sant’Ambrogio che ha preceduto la cerimonia ufficiale nell’Aula Magna della sede milanese dell’ateneo completamente deserta con la sola presenza del rettore, prorettore e presidi di facoltà. E nel suo saluto durante la cerimonia inaugurale in qualità di presidente dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’ateneo dei cattolici, l’arcivescovo Delpini ha sottolineato l’importanza per la Cattolica di essere «gradita», cioè «essere attrattiva per studenti e docenti», ma anche «un indirizzo di inquietudine», perchè «il criterio decisivo non siano i successi mondani, ma la parola del Vangelo». Un gradimento e «una sana inquietudine» per questo anno centenario.

Enrico Lenzi

Avvenire, 14 aprile 2021