Si sono rivolti all’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, i ragazzi di quinta dell’Istituto professionale Newton di Varese, rimasti sconvolti dal gesto estremo del loro compagno, Giovanni Noseda, che sabato notte si è tolto la vita per ragioni che appaiono tuttora inspiegabili: hanno voluto interrogare il presule sul senso della vita e della morte. «Siamo sconvolti, Giovanni era un insospettabile. Come è possibile che non ci siamo accorti che un amico stava così male da decidere di togliersi la vita? Come possiamo essere felici ora? Come far tesoro di quanto avvenuto? », sono le domande che hanno fatto all’arcivescovo, ieri mattina, durante l’incontro con gli adolescenti al Collegio De Filippi, organizzato dal gruppo varesino 'Lettera alla città' e incentrato sui giovani.
Il 'fuori programma' è stato accolto dagli oltre 500 studenti presenti in un silenzio totale, mentre Delpini, dopo aver ascoltato con attenzione i compagni di Giovanni, ha risposto: «Non c’è nessuno che possa dare una spiegazione a questa tragedia; non si può dire niente. È il momento delle lacrime, è il momento di stare insieme, di stare vicini alla famiglia, ed è il momento della preghiera». A scuola, nei prossimi giorni, gli insegnanti torneranno a riflettere con i ragazzi su queste parole e sul senso dei gesti che gli studenti hanno già vissuto con la famiglia del loro compagno: domenica pomeriggio, in centinaia, e di ogni religione, dalla scuola all’oratorio di Bizzozero, amici e familiari hanno percorso in preghiera il viale delle cappelle al Sacro Monte, raccogliendo l’invito del padre di Giovanni. Mentre ieri, la parrocchia varesina dei Santi Evasio e Stefano, per volontà del parroco don Marco Casale, ha annunciato che «a causa della morte di Giovanni, storico animatore dell’oratorio, la festa di carnevale e le sfilate sono rinviate a data da destinarsi».
Maria Teresa Antognazza
Avvenire Milano, 5 marzo 2019