UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Giuseppe che sparisce è il fine ultimo dell’educazione”

Nel libro di don Fabio Rosini (Roma) il bisogno dei giovani di guide che diano autonomia e un “di più” per non fare una vita grigia
11 Giugno 2021

“Giuseppe che sparisce è il fine ultimo dell’educazione: lasciare il figlio dandogli l’autonomia”. A dirlo è don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le Vocazioni della diocesi di Roma, nel presentare il suo ultimo libro dedicato al padre terreno di Gesù, dal titolo “San Giuseppe. Accogliere, custodire e nutrire” (San Paolo), questo pomeriggio insieme a Gigi De Palo, portavoce del Forum delle Associazioni delle famiglie, e ad Andrea Monda, direttore dell’Osservatorio romano.

“L’occasione – dice don Fabio – dell’anno dedicato a San Giuseppe ha dato il ‘la’ alla volontà di scrivere il libro. Che bisogno c’era? Abbiamo un esercito di giovani che non hanno avuto un punto di riferimento, un padre che potesse fare da sponda”. “Giuseppe accoglie e vive una cosa grande – spiega l’autore -. È difficile accettare la gioia negli altri ma lui lo fa”.

Del resto “Il Vangelo di Matteo inizia con una genealogia per spiegare che Giuseppe è discendente di Davide. È chiaro che gli sarebbe potuta succedere una cosa del genere. Il problema è aprirsi o no alla vita? Spesso siamo rassegnati a crederci la sola cosa contorta. Il problema della mediocrità è una scorciatoia, tutti siamo chiamati al sublime. Non so se Giuseppe si fosse organizzato una vita mediocre. Ma se uno non campa per un di più fa una vita grigia”.

Sir, 10 giugno 2021

(foto da YouTube)