UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giovani e futuro, Bergamo lancia patto di comunità

Lottare contro la dispersione scolastica è uno degli obiettivi della «alleanza» promossa dal Comune con vari partner
2 Febbraio 2022

Si chiama «Patto di Comunità », perché attorno al tavolo ci sono istituzioni, associazioni ed enti impegnati quotidianamente su un tema cruciale per disegnare il futuro dei giovani. Bergamo, con la regìa del Comune, ha presentato appunto il Patto di Comunità, un 'manifesto' per ridurre la dispersione scolastica e accompagnare i giovani nel mondo del lavoro, incrociando domanda e offerta. Se è vero che l’estate scorsa il tasso di disoccupazione in terra orobica era al 3%, il più basso d’Italia nonostante lo tsunami pandemico, i Neet – i giovani che né studiano né lavorano – rappresentano comunque una quota attorno al 18%. In campo ora c’è un disegno attraverso cui il Comune declina nuove politiche e progetti di accompagnamento orientativo per tutte le fasce d’età sino ai 18 anni, mettendole a sistema con iniziative già esistenti: si rafforzerà lo spazio Informa-Giovani con l’erogazione di servizi per il lavoro, si amplificherà il dialogo con le scuole superiori e si potenzieranno le attività orientative, così da far conoscere nuove opportunità formative (c’è un lavoro di forte valorizzazione degli Its, gli istituti tecnici superiori post- diploma) e le richieste del mercato del lavoro.

«Siamo uno dei territori con il tasso di disoccupazione più basso del nostro Paese, con percentuali intorno al 3%. Ma sappiamo anche come i nostri giovani facciano fatica a trovare il lavoro che fa per loro – rileva Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – e registriamo anche un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro sul nostro territorio. La pandemia, inoltre, ha acuito il fenomeno della dispersione scolastica. Ecco allora che proponiamo un Patto di Comunità, innanzitutto per valorizzare quel che c’è e si fa sul nostro territorio, costruendo un sistema che, secondo noi, si realizza solo attraverso una forte dimensione comunitaria che comprende tutti i soggetti impegnati sul nostro territorio. Il Comune di Bergamo cerca semplicemente di fare da innesco di questa iniziativa, che trascende la semplice dimensione cittadina, e cerca di costruire un’alleanza con il resto del territorio provinciale in una partita decisiva per il futuro della nostra comunità e delle giovani generazioni».

Fondazione Adapt, associazione fondata dal giuslavorista Marco Biagi nel 2000, sarà il partner tecnico dell’iniziativa e monitorerà i singoli progetti e il processo complessivo previsto dal Patto di Comunità. Attorno al tavolo, in dialogo con il Comune, nei mesi scorsi sono stati coinvolti molti 'attori': dalla Provincia all’Ufficio scolastico e all’Università, dagli enti della formazione professionale alla Camera di Commercio, da Confartigianato e Confindustria passando per Cgil, Cisl e Uil, dall’Ufficio per la Pastorale del lavoro della diocesi di Bergamo alle Acli. «Obiettivi principali – conclude Loredana Poli, assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili del Comune di Bergamo – sono l’estensione di percorsi e strumenti orientativi, la riduzione della dispersione scolastica, l’avvio di un sistema territoriale di orientamento e di incrocio domanda- offerta che affianchi le politiche attive per il lavoro».

Luca Bonzanni

Avvenire, 1 febbraio 2022