UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fraternità e sviluppo, serve «un patto tra generazioni»

Patto educativo globale: creato un Osservatorio sulla cooperazione. Lo sguardo è rivolto ai Paesi con maggiori carenze in campo formativo
8 Luglio 2021

Non poteva non passare anche attraverso l’Università Cattolica del Sacro Cuore il cammino avviato dall’iniziativa promossa da papa Francesco per un «nuovo patto educativo globale». E, ovviamente la facoltà di Scienze della Formazione non poteva che essere coinvolta, a tal punto da veder affidato al suo preside, Domenico Simeone, il coordinamento delle iniziative. L’ateneo fondato da padre Agostino Gemelli un secolo fa, è infatti la capofila dell’ambito denominato «Fraternità e sviluppo». Le altre sono la Pontificia Università Lateranense («Pace e cittadinanza»), l’Università cattolica Notre Dame negli Stati Uniti («Dignità e diritti umani») e la Pontificia Università Javeriana di Bogotà in Colombia («Ecologia integrale»).

«Da tempo il patto educativo tra le generazioni appare in crisi – spiega il preside – e la crisi provocata dalla pandemia non ha fatto altro che amplificare ed esasperare problemi esistenti». Tra le conseguenze più pericolose vi è stata quella di un miliardo e mezzo di bambini nel mondo che «hanno smesso di andare a scuola» e «l’istruzione non è stata garantita in modo uniforme». Insomma una «catastrofe educativa» che rischia di minare il rapporto educativo per molti anni. «La pandemia, che ci ha colto davvero di sorpresa – aggiunge Simeone –, ci ha fatto capire che dobbiamo cambiare strada, anche se ancora non l’abbiamo ben definita».

Il «global compact on education» promosso da papa Francesco intende proprio cercare di recuperare da una parte il patto educativo e dall’altra aiutare a tracciare questa strada da intraprendere. Per farlo, spiega il professor Simeone, «dobbiamo far crescere processi educativi, soprattutto dove esistono meno opportunità». Ecco allora «la proposta di progetti di cooperazione internazionale che la nostra facoltà e l’intero ateneo promuovono in Paesi più poveri di mezzi educativi». L’educazione, prosegue il preside di Scienze della Formazione, «è chiamata anche a ricostruire il patto educativo sanando le profonde fratture che attraversano i processi formativi a vari livelli». Ancora una volta risuona la parola «cambiamento», che richiede «al tempo stesso un cammino educativo, grazie al quale formare persone capaci di vivere nella società e per la società, e il percepire questo impegno come una missione, una missione d’amore». Una sintonia di intenti che la facoltà dell’Università Cattolica da tempo cerca di far passare attraverso i propri percorsi di studi agli studenti che si preparano a diventare protagonisti nel mondo dell’educazione e della formazione.

«Da questo impegno per l’educazione può nascere un nuovo paradigma capace di rispondere alle sfide di oggi e anche quelle di domani – commenta il professor Domenico Simeone, che è ordinario di pedagogia della famiglia, altro ambito educativo fortemente in crisi –. In questa prospettiva il nostro ateneo, nella qualità di capofila dell’ambito denominato 'Fraternità e sviluppo', ha promosso l’istituzione di un Osservatorio sull’educazione e la cooperazione internazionale che intende appunto favorire la collaborazione tra gli atenei, centri di ricerca e organismi internazionali per promuovere studi, ricerche, attività formative e pubblicazioni allo scopo di raggiungere l’obiettivo di dare vita a quel patto educativo a cui ci invita papa Francesco».

Emerge con chiarezza che l’Università deve diventare sempre di più «luogo in cui si elabora la cultura della prossimità, come ci ha invitato a fare lo stesso papa Francesco. Un luogo dove sviluppare la cultura del dialogo, per un confronto costruttivo. E ancora, un luogo di formazione alla solidarietà» conclude il preside, che sottolinea come «sta sempre più crescendo quella che definiamo la terza missione dell’università», cioè le ricadute concrete sul territorio dell’attività di formazione e di ricerca compiute dall’ateneo.

Enrico Lenzi

Avvenire, 8 luglio 2021