È arrivato il momento di cambiare passo, riportando al centro le famiglie e la libertà di scegliere il percorso educativo per i propri figli. Come Federazione ci impegneremo perché nasca un comitato di genitori in ognuno dei 118 comuni in cui sono presenti le nostre scuole, per mantenere aperto il confronto fra cittadini e enti locali, sensibilizzandoli a una distribuzione equa dei fondi sullo “zerosei” che tuteli la libera scelta educativa». Una presa di posizione chiara, con Leonardo Alessi, presidente di Fism Toscana, che, nel corso del convegno regionale della Federazione italiana scuole materne svoltosi a Firenze, ha richiamato a un coinvolgimento forte di tutta la comunità educativa, dagli insegnanti ai genitori.
«Siamo di fronte a un diritto che stenta a trovare pieno riconoscimento – spiega Alessi –, in un Paese in cui una reale parità è ancora incompiuta e che si trova a affrontare un passaggio delicato come l’introduzione del nuovo sistema integrato di educazione-istruzione zerosei». Per il 2018, il decreto legislativo 65/2017 ha riconosciuto alla Toscana contributi per di circa 14 milioni di euro, che sono stati poi affidati dalla Regione ai Comuni. Alcuni di questi hanno distribuito equamente le risorse fra realtà paritarie comunali e del privato sociale, altri no. «La nuova normativa sullo zerosei – riconosce Alessi – può rafforzare il pluralismo educativo, se vi è un’equa distribuzione delle risorse stanziate. La nostra posizione è chiara: non vogliamo soldi per le nostre scuole, ma perché le famiglie possano frequentarle, attraverso l’abbattimento delle rette, come prevede la normativa». Non è un caso, infatti, se all’iniziativa delle scuole paritarie, insieme a figure istituzionali come l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, l’assessore regionale al Bilancio, Vittorio Bugli, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Domenico Petruzzo, e il presidente Agesc nazionale, Giancarlo Frare, siano state invitate a partecipare per la prima volta anche le famiglie. La risposta è stata forte, con l’Auditorium del PalaCongressi di Firenze gremito da circa 1.200 persone, fra genitori, insegnanti, operatori scolastici e rappresentanti delle istituzioni. «Ci sono 30mila famiglie – ricorda il presidente di Fism Toscana – che ogni giorno rinnovano un gesto di libertà, affidando i loro figli alle nostre scuole, anche se questo costa loro sacrifici di tempo ed economici, perché si trovano obbligati a pagare due volte lo stesso servizio. Lo fanno perché sono consapevoli che nelle nostre realtà si tenta ogni giorno, con fatica, di ricostruire quel patto scuola- famiglia essenziale per la crescita armoniosa e ricca di certezze dei propri figli».
Avvenire, 5 giugno 2018