UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fism, Stefano Giordano nuovo presidente nazionale

Conferme al vertice della federazione per Luigi Morgano, segretario nazionale, e Lucia Stoppini, vicepresidente
18 Novembre 2019

Stefano Giordano, veneziano, 52 anni, avvocato, sposato con Barbara - penalista -, due figli, è il nuovo presidente nazionale della Fism, la Federazione italiana scuole materne, che rappresenta gli istituti paritari di ispirazione cristiana.

Già presidente della Fism veneziana e consigliere nazionale nell’ultimo quinquennio, succede a Bianca Maria Girardi e avrà al suo fianco Lucia Stoppini, direttore della Fism trentina, riconfermata alla vicepresidenza.

Luigi Morgano continuerà nel suo ruolo di segretario nazionale e rappresentante della Federazione che raggruppa novemila scuole dell’infanzia paritarie e servizi educativi per la prima infanzia, 450mila alunni, 40mila dipendenti tra insegnanti e collaboratori.

Al neo presidente sono arrivate le congratulazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Senza le scuole paritarie – si legge nel messaggio inviato alla Fism – decine di migliaia di bambini sarebbero senza scuola. Magari lo Stato riconoscesse davvero che le scuole paritarie sono una risorsa per il Paese, nei limiti della Costituzione. In realtà lo Stato continua a penalizzare alunni e famiglie alunni delle paritarie, costringendole a pagare due volte il servizio di istruzione, con le tasse e con la retta».

Materne, gli aiuti alle famiglie ora mettono tutti d’accordo

Sugli aiuti alle famiglie per le rette della scuola materna, o meglio per le sezioni primavera 0-3 anni, dopo l’annuncio arrivano le cifre: 3mila euro per chi ha un reddito Isee fino a 25mila euro l’anno, e 2.500 per i nuclei che hanno un Isee tra i 25 e i 40mila euro l’anno. «Sono cifre scritte nella Legge di Stabilità – annuncia la senatrice Francesca Puglisi, sottosegretario al Lavoro – e sono uno strumento per contrastare le diseguaglianze presenti nel nostro Paese». Ad ascoltare l’annuncio la platea dei delegati del XII congresso nazionale della Federazione delle scuole materne di ispirazione cattolica (Fism) in corso a Roma. Un piccolo passo in avanti, soprattutto un segnale di ripresa dell’attenzione del governo verso la creazione del sistema integrato tra 0 e 6 anni d’età, che fatica a decollare in molte parti dell’Italia.

Lo aveva sottolineato poco prima il segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano, nella sua relazione iniziale. «I poli educativi esistenti – ha detto – sono solo quelli che si basano sulle nostre materne paritarie, anche se la Fism viene relegata, assieme a tutto il privato sociale, a un ruolo di esecutore piuttosto che di corresponsabile nella creazione degli stessi come invece previsto dal decreto». Del resto non è l’unico aspetto nel quale le scuole materne paritarie sembrano destinate a essere le Cenerentole del sistema scolastico. «Sono quasi passati 20 anni dalla legge 62/2000 che istituisce il sistema scolastico paritario – prosegue Morgano – ma siamo ancora ben lontani dal poter parlare di parità completata e piena. Anzi a volte si ha l’impressione che su questo tema si guardi all’avvenire dallo specchietto retrovisore». A pagare questi ritardi sono le famiglie, che «non riescono a far fronte alle spese delle rette» e anche le scuole stesse, che «spesso sono costrette a chiudere per motivi economici».

«Un patrimonio che andiamo disperdendo di anno in anno – commenta Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, nel suo intervento al congresso –. Non possiamo perdere cento scuole all’anno: è una tragedia, che colpisce l’interesse nazionale. Altro che continuare a parlare di businnes riferendosi alla scuola paritaria».

Lo riconosce anche il viceministro dell’Istruzione, Anna Ascani, soprattutto puntando la sua attenzione sul segmento 0-3 anni, che «è un diritto del bambino. Avere un posto in un asilo nido deve essere possibile in tutto il Paese. E oggi solo le materne paritarie e quelle comunali offrono questo servizio pubblico. Ecco perché dobbiamo de-ideologizzare il tema della parità scolastica». Il viceministro Ascani annuncia anche che oggi in Conferenza Stato-Regioni si ripartiranno i fondi aggiuntivi sullo 0-6, «sottolineando nella Legge di bilancio che per lo 0-3 parliamo di un diritto». Pieno appoggio e grande apprezzamento per il lavoro di qualità svolto dalle scuole Fism sono stati espressi dal segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo: «Siete appassionati di umanità, che poi non è altro che ricercare il bene comune».

Enrico Lenzi

Avvenire, 15 novembre 2019