UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fism, piccoli operatori di pace crescono

Le scuole dell’infanzia e il conflitto in Ucraina: mercoledì 2 marzo 2022 tutti i bambini saranno coinvolti nella costruzione di un simbolo di pace
28 Febbraio 2022

Anche la FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne - circa novemila realtà educative frequentate da quasi mezzo milione di bambini ed oltre quarantamila persone fra educatori e addetti – non resta indifferente davanti al dramma del nuovo conflitto del quale il Pontefice, leaders politici, nonché le piazze di tutto il mondo, chiedono a gran voce l’immediata cessazione. Così l’Ufficio di Presidenza FISM, riunitosi appositamente nelle ultime ore, ha mobilitato tutte le scuole associate, affinché trascorrano la giornata del 2 marzo - Mercoledì delle Ceneri - secondo le indicazioni dell’appello di papa Francesco.

In particolare si è richiesto a tutti gli adulti, educatori, genitori, addetti e collaboratori – credenti e non credenti - di fare del 2 marzo una giornata speciale di preghiera e digiuno, le “armi di Dio” con cui si risponde alla “insensatezza diabolica della violenza” (così il Pontefice). Mentre nella stessa giornata, nelle scuole dell’infanzia, i piccoli verranno coinvolti in momenti di riflessione e preghiera, in attività come la costruzione di un simbolo di pace: tutto in un quadro di condivisione con le famiglie e il territorio.

“Da credenti la nostra stella polare è costituita dal Vangelo che estirpa la cultura del nemico e impegna nella costruzione di una coscienza di pace, come ripreso anche dal Magistero che va dalla Pacem in Terris di Giovanni XXIII e dei suoi successori, sino alla Fratelli Tutti di Papa Francesco, con la conferma che non esiste nessuna guerra giusta", si legge in una nota dell’ufficio di Presidenza diffusa questa mattina. Che continua: "Mentre da cittadini siamo impegnati nel definitivo ripudio della guerra secondo i princìpi fondanti la Carta costituzionale, da educatori siamo consapevoli della responsabilità di orientare la formazione dei bambini mediante percorsi di soluzione pacifica dei conflitti, accoglienza, condivisione e convivialità delle differenze”. Insomma: “Se vuoi la pace prepara la pace, con le famiglie e con l’intera comunità educante”.

Nelle indicazioni in arrivo già oggi nelle scuole viene riservata grande attenzione all’impatto sui più piccoli dei flussi di notizie e di immagini sulla guerra attraverso lo schermo. "Come adulti, docenti e genitori, non vogliamo lasciare soli i bambini nell’interpretare quelle parole forti come ‘guerra’, ‘feriti’, ‘bombe’, ora ricorrenti in tv o nei discorsi fra adulti”. L’intento è dunque quello di “aiutare i bambini a comprendere, a non fare confusione tra il naturale litigio, il conflitto che anche nel gioco sperimentano, e la violenza della guerra”, nonché quello di “dare una testimonianza credibile di unione e provare a costruire un messaggio rassicurante a misura di bambino”. In ogni caso FISM chiede ai suoi educatori e ai genitori dei bambini un impegno permanente a sostenere ogni azione che consenta “la crescita di piccoli operatori di pace”.